Udienza: la pace di Cristo non trova spazio in un cuore incapace di fraternità

CITTA’ DEL VATICANO – “La pace di Cristo non può radicarsi in un cuore incapace di vivere la fraternità e di ricomporla dopo averla ferita”. E’ quanto ha affermato Papa Francesco questa mattina durante l’udienza generale in Piazza San Pietro. Il Santo Padre ha proseguito il ciclo di catechesi soffermandosi sulla liturgia eucaristica. Con il “Padre Nostro” – ha spiegato – “si invoca da Cristo che il dono della sua pace – così diversa da quella del mondo – faccia crescere la Chiesa nell’unità e nella pace, secondo la sua volontà”. Poi, ha proseguito Francesco, “con il gesto concreto scambiato tra noi, esprimiamo ‘la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole, prima di comunicare al Sacramento”. Ricordando che “nel Rito romano lo scambio del segno di pace, posto fin dall’antichità prima della Comunione, è ordinato alla Comunione eucaristica”, il Papa ha rilevato che “il gesto della pace è seguito dalla frazione del Pane”. “Nel Pane eucaristico – ha detto – spezzato per la vita del mondo, l’assemblea orante riconosce il vero Agnello di Dio, cioè il Cristo Redentore, e lo supplica: ‘Abbi pietà di noi … dona a noi la pace’”. Per Francesco, “Abbi pietà di noi” e “dona a noi la pace” “sono invocazioni che, dalla preghiera del ‘Padre nostro’ alla frazione del Pane, ci aiutano a disporre l’animo a partecipare al convito eucaristico, fonte di comunione con Dio e con i fratelli”. Quindi Francesco ha concluso la catechesi con una esortazione ai fedeli. “Non dimentichiamo la grande preghiera, quella che ci ha insegnato Gesù”, l’esortazione finale di Francesco, perché “ci prepara alla comunione” (FONTE AGENSIR)