Lettera del vescovo agli operatori della sanità: gli “eroi” di ieri, i “professionisti” di sempre

DIOCESI – “Nella prima fase della pandemia ci sono stati applausi e vi hanno chiamato eroi. Ora il tempo degli applausi sembra essere passato.”Inizia così la lettera del vescovo Alberto Tanasini agli operatori del mondo della sanità scritta in prossimità della giornata mondiale del malato che si celebra l’11 febbraio.
“L’eroismo – prosegue Tanasini – è ritornato ad essere professionalità” ma questo, riflette il vescovo, in fondo è giusto visto che l’eroismo è episodico, mentre gli operatori sanitari sono presenti sempre, nono solo nell’emergenza.
Il vescovo esprime profonda ammirazione e gratitudine per la categoria: “Negli ultimi tempi – si legge nella lettera – da parte di molta gente che sta fuori dal mondo degli operatori della salute, sono apparse critiche o, addirittura, rabbia. Io, invece, desidero dirvi “grazie”.
Un grazie dettagliato, quello pronunciato dal vescovo, dettato dall’impegno tenace e fedele nel tempo, iniziato ben prima della pandemia. Un grazie all’intelligenza, sensibilità, fatica fisica, emotiva e mentale che questa professione richiede. Grazie a chi si prende cura direttamente al paziente, sia esso ricoverato o al domicilio, ma anche a chi deve amministrare, decidere, fare le pulizie, occuparsi dei lutti, occupandosi in modo meno diretto della salute delle persone.
Grazie – conclude Tanasini – perché vi siete presi cura del mio Signore. Sì, perché voi – che siate credenti o meno – ai miei occhi di credente fate qualcosa di prezioso e sacro, prendendovi cura di chi ha problemi di salute.
Lo fate da sempre, sottolinea il vescovo rimarcando che nel tempo della pandemia, in molti abbiano pagato un costo aggiuntivo di fatica.
Per la giornata del malato Mons. Tanasini assicura la propria personale preghiera e sostegno per tutti gli operatori sanitari, ai quali rinnova la gratitudine espressa a nome della comunità cristiana della diocesi di Chiavari.