Città metropolitana, ovvero “città madre”. L’augurio di Tasca: prendersi cura delle persone

GENOVA – L’arcivescovo di Genova ha fatto visita questa mattina alla sede della Città metropolitana, accolto da un gruppo di consiglieri e funzionari dell’ente. Il vescovo ha ricambiato gli auguri che gli erano stati formulati in occasione dell’inizio del nuovo anno. Un anno che si auspica sia migliore, ha detto Mons. Tasca, raccontando il sentimento che si registra tra la gente comune, che desidera dare un senso a tutto quello che sta capitando: il virus, gli obblighi, la vita dei ragazzi, dei figli, condizionata da questo tempo. L’auspicio espresso dall’arcivescovo è che insieme si possa leggere la realtà attuale, non solo aspettando le risposte che la scienza ha dato e darà in maniera egregia.
Tasca ha quindi sottolineato la l’emergenza nascente delle “baby gang”, gruppi di adolescenti e giovani, con una carica aggressiva che fanno fatica a gestire. “Credo – ha spiegato l’arcivescovo – che sia un segno da cogliere, di fronte al quale è richiesta una responsabilità sociale”. “L’augurio che faccio – ha proseguito Tasca – è che riusciamo a vivere questa situazione, più che a subirla o a sopravvivere”. L’auspicio espresso dal vescovo è che si possa, insieme, crescere nella cura del prossimo, partendo dal significato etimologico di “città metropolitana”, che significa “città madre”.