Francesco: si arrestino ovunque i conflitti, chi serve la pace resta nella storia

Nel suo ultimo discorso di fronte ai leader religiosi del pianeta, sottolineando i passaggi cruciali della dichiarazione finale del Congresso, Papa Francesco ha contestualizzato l’evento, ponendolo nel solco della tragedia dell’11 settembre 2001, e del primo incontro mondiale di preghiera per la pace convocato l’anno successivo da Giovanni Paolo II ad Assisi. “Era necessario reagire al clima generato dal terrorismo di matrice pseudoreligiosa”, ha detto, un clima che ancora oggi desta timori, tanto è vero che la Dichiarazione afferma che l’estremismo, il radicalismo, il terrorismo e ogni altro incentivo a odio violenza e guerra, qualsiasi motivazione si pongano, non hanno nulla a che fare con lo spirito religioso e vanno condannati e respinti.

Luogo ideale dell’incontro il Kazakhstan, dice il Papa, che nella sua bandiera – un’aquila sullo sfondo di un cielo azzurro – ricorda la necessità di custodire un sano rapporto tra politica e religione, che eviti la confusione dei ruoli, ma anche la loro separazione

La Dichiarazione ribadisce ai governi e alle organizzazioni internazionali la richiesta di assistere i gruppi religiosi e le comunità etniche che hanno subito violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e violenze da parte di estremisti e terroristi, anche come conseguenze di guerre e conflitti militari

Ma qual è il punto di convergenza di questo cammino comune?
Se Giovanni Paolo II ventun anni fa in Kazakhstan aveva affermato che tutte le vie della Chiesa conducono all’uomo e che l’uomo è “la via della Chiesa, Papa Francesco aggiunge che oggi l’uomo è anche la via di tutte le religioni” e richiama al dovere di guardare al bene

Il Papa sottolinea tre parole: pace, donna, giovani. Una pace che non è solo assenza di guerra ma scaturisce dalla fraternità, impegno comune di testimonianza e di lavoro, che passa attraverso la promozione della dignità femminile, anche attraverso ruoli e responsabilità, e attraverso l’istruzione, e quindi i giovani, a cui va garantito ascolto

Andiamo avanti così – è la sua esortazione finale – camminando insieme in terra come figli del Cielo, tessitori di speranza e artigiani di concordia