Benedetto XVI: “Possano i malati sperimentare la Grazia di Dio”

CITTA’ del VATICANO – Nonostante faccia parte dell’esperienza umana, noi facciamo fatica ad abituarci alla malattia perché “essenzialmente” siamo “fatti per la vita”. Lo ha detto Benedetto XVI all’Angelus in Piazza San Pietro, dedicando la riflessione al Vangelo che vede Gesù impegnato nella sua missione di guarire i malati. Il Papa ha concluso l’Angelus pregando per coloro “che non possono provvedere a se stessi”. “Possa ciascuno di loro”, ha detto il Papa “sperimentare, nella sollecitudine di chi gli è accanto, la potenza dell’amore di Dio e la ricchezza della sua grazia che salva”.
“Gesù non lascia dubbi: Dio – del quale Lui stesso ci ha rivelato il volto – è il Dio della vita, che ci libera da ogni male. I segni di questa sua potenza d’amore sono le guarigioni che compie (…) Dico che queste guarigioni sono segni: non stanno in sé ma guidano verso il messaggio di Cristo, ci guidano verso Dio e ci fanno capire che la vera e più profonda malattia dell’uomo è l’assenza di Dio, della fonte di verità e di amore”.
Il Papa ha ringraziato i testimoni della “carità fraterna”, in particolare le comunità cristiane che si occupano di curare i malati. E ha concluso la preghiera dell’Angelus condividendo con i vescovi del Madagascar la Giornata di preghiera in favore della “riconciliazione nazionale e della giustizia sociale”.
“Vivamente preoccupato per il periodo particolarmente critico che il Paese sta attraversando, vi invito ad unirvi ai cattolici malgasci per affidare al Signore i morti nelle manifestazioni e per invocare da Lui, per intercessione di Maria Santissima, il ritorno alla concordia degli animi, alla tranquillità sociale e alla convivenza civile”.