La carità via della perfezione: le parole del Papa all’Angelus

<br />CITTA’ DEL VATICANO – La via della perfezione cristiana è la carità, perché l’essenza di Dio stesso è l’amore: è quanto ha detto il Papa all’Angelus ai tanti pellegrini presenti in Piazza San Pietro nonostante la pioggia. Benedetto XVI ha poi rivolto alcuni appelli: per la tutela dei lavoratori, citando in particolare Termini Imerese e Portovesme; per i malati di lebbra, nella giornata a loro dedicata; per la pace in Terra Santa e – nella memoria liturgica di San Giovanni Bosco – per i giovani perché accolgano la chiamata a dare la vita per Gesù. Due giovani dell’Azione cattolica hanno quindi affiancato il Papa alla finestra del suo studio privato per liberare le colombe della pace. Il Papa commenta l’inno alla carità di San Paolo, proposto dalla liturgia odierna, “una delle pagine più belle del Nuovo Testamento e di tutta la Bibbia” – afferma – in cui viene mostrata la “via” della perfezione. Questa “non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità – agape – cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo”. “La carità – ha sottolineato il Papa – è il distintivo del cristiano. E’ la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa”. E per questo – ha ribadito – ha voluto dedicare la sua prima Enciclica proprio al tema dell’amore: “Deus caritas est”. Quindi il Papa ha ricordato la memoria di San Giovanni Bosco, patrono dei giovani e come gli altri santi, vero “inno alla carità”: “In questo Anno Sacerdotale vorrei invocare la sua intercessione affinché i sacerdoti siano sempre educatori e padri dei giovani; e perché, sperimentando questa carità pastorale, tanti giovani accolgano la chiamata a dare la vita per Cristo e per il Vangelo. Maria Ausiliatrice, modello di carità, ci ottenga queste grazie”. Dopo la preghiera dell’Angelus Benedetto XVI ha ricordato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra e il suo pensiero è andato a padre Damiano de Veuster, che diede la vita per questi fratelli e sorelle, e che nello scorso ottobre ha proclamato santo. Si è quindi unito spiritualmente ai tanti cristiani di ogni parte del mondo che oggi, nella seconda Giornata di Intercessione per la Pace in Terra Santa pregano per la riconciliazione nei luoghi di Gesù. Poi, riferendosi alla crisi economica che sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro, ha auspicato “grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti”. Al termine dell’Angelus due giovani dell’Azione cattolica ragazzi, che hanno partecipato all’annuale Carovana della pace, lo hanno raggiunto alla finestra del suo studio leggendo un breve messaggio e liberando col Papa le colombe della pace tra gli applausi dei pellegrini in Piazza San Pietro.