La dignità in Niger: corrispondenza di Padre Mauro Armanino

padre mauro armaninoNIGER – Riceviamo e pubblichiamo la corrispondenza di Padre Mauro Armanino, sacerdote missionario in Niger.Limousines e Caccia. I poveri ringraziano. In Niger la dignità è un lusso che non ci possiamo permettere. Diceva proprio così Moussa che per aver tentato di praticarla è stato estromesso dall’università. Ora aspetta la pensione che dovrebbe arrivare a breve.Non crede valga la pena tentare di rischiare quello che si è perduto nel cammino. Invece quello di Antoinette e di sua figlia si è fermato a Niamey. Arriva da Gao per una meta qualunque. Non sta bene e chiede solo un posto per riposare. Hanna sua figlia ha quattro anni e suo padre gli è stato portato via dalla guerra nel Mali. Ringrazia per le due confezioni di cereali e conferma di avere l’ètà che la madre proponeva. Non esisteva ancora quando i suoi genitori partivano da Monrovia e la guerra stava negoziando la pace. Prima di nascere era già stata a Tripoli. Senza saperlo è nata in Algeria sulla strada del ritorno. Parla l’inglese di sua madre. Con lei ha già traversato un paio di guerre e di deserti. Suo padre forse torna di nascosto per farle una sorpresa. Quella dei cinesi è imprevedibile. Hanno offerto al governo del paese 25 Limousines e 5 autobus di robusta fabbricazione cinese. Ciò attrezzerà il ministero degli esteri per i grandi avvenimenti. Qualche giorno fa la Cina ha donato un notevole quantitativo di medicine e di materiale sanitario.Il secondo ponte di Niamey suggella l’amicizia cino-nigerina affidata all’uranio e al petrolio.Si prevede il completamento di una struttura sanitaria d’eccellenza e lo scavo di 70 pozzi.Il Niger è stato recentemente classificato ultimo nella lista dei paesi per l’indice di sviluppo umano.E allora le limousines servono a coprire la povertà oppure a svelarne la politica.I poveri sono utili per le statistiche e come meta privilegiata per gli affari umanitari. Di questi ultimi Romeo non si interessa.Ha fatto oltre due anni nella foresta di Nador alla periferia di Melilla in Marocco.Anche lui ha tentato l’assalto in blocco alla rete metallica che separa e divide i due continenti.Lo stretto di Gibilterra e il braccio di mare Mediterraneo.Erano in molti e altri hanno perso la vita nel tentativo di scavalcamento.Espulso dal Marocco e dall’Algeria diceva che gli unici ad aiutarli erano i pastori che incontrava lungo la strada.Una telefonata a casa sua lo informa della morte del padre.Di lui si ricorda la benedizione con l’acqua prima di partire dal Cameroun.E’ grato a suo padre per avergli insegnato la fede che lo accompagna quasi sempre.Si chiamava Fidel e sua madre lo aspetta per fare da padre. Per i fratelli e le sorelle rimasti ad aspettare l’Europa.Gilles, Diane, Alida e Gabriel.La sorella maggiore si chiama Victorine e non è ancora sposata.E’ partito forse stamane e non ha promesso di chiamare nel caso arrivi a destinazione. I due caccia e i due elicotteri da combattimento sono invece arrivati. I nuovi caccia dall’Ucraina e gli elicotteri da combattimento ‘Gazzella’.E’una prima nel paese.La guerra si prepara e si perpetua con la guerra.Poi non vince nessuno a parte i fabbricanti che hanno il cielo a disposizione.Spazio libero da occupare come ben sanno i francesi e gli americani coi droni predatori. Le Forze di Difesa e di Sicurezza potranno vantare di avere scritto un nuovo capitolo nell’articolata storia del Niger.Intanto alcune migliaia di studenti stanno manifestando in città contro i contratti tra il governo e la compagnia francese Areva.Da quarant’anni il deserto del Niger è attraversato da questa e altre ditte. Ha sfruttato la terra e l’acqua promessa che poi ha negato al popolo nigerino.Gli slogan erano ostili alla Francia e alle condizioni del contratto.Areva ha creato le condizioni per avvelenare la terra e l’acqua per centinaia di anni.Le indagini sulle malattie genetiche sono state sempre insabbiate con la complicità dei politici. Israel Maria ha traversato la sabbia della guerra in Costa d’Avorio. Scrive un sentiero differente per sua figlia che va a scuola. Compra e poi vende pesce lungo la strada.Il marito è lontano e di lui non sa nulla.Vive solo per la figlia che solo per casualità hanno chiamato Divine.Ha una decina d’anni e si nasconde dietro sua madre. Samir invece è egiziano copto e chiede se c’è una chiesa ortodossa da qualche parte.Lavora per una ditta che installa la fibra ottica in città. Viene dal Cairo  e domanda a che ora comincia la messa. mauro armanino, niamey, aprile 2013″