Il Papa annuncia la creazione di 15 nuovi Cardinali elettori

PAPA ANGELUS 21 DIC 2014CITTA’ DEL VATICANO – A febbraio, la Chiesa avrà venti nuovi cardinali: questo l’annuncio dato da Papa Francesco al termine dell’Angelus. I nuovi porporati riceveranno la berretta rossa nel Concistoro del 14 febbraio: 15 tra loro sono elettori e manifestano – ha spiegato il Papa – l’inscindibile legame fra la Chiesa di Roma e le Chiese particolari presenti nel mondo. Cinque, invece, i titolari emeriti, quindi non elettori, nominati dal Pontefice perché si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla Santa Sede e alla Chiesa.

Fra i 15 nuovi cardinali elettori, provenienti da 14 Paesi del mondo, annunciati da Papa Francesco all’Angelus, ci sono due italiani: mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, e mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. Proviene dalla Curia mons. Dominique Mamberti, arcivescovo titolare di Sagona, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; c’è il Patriarca di Lisbona, l’arcivescovo di Vallodolid in Spagna, gli altri arrivano dalle periferie del mondo, Etiopia, Nuova Zelanda, Vietnam, Messico, Myanmar, Tailandia, Uruguay, Panamà, Capo Verde e Tonga. Il santo Padre ha annunciato anche la creazione di 5 cardinali non elettori nel prossimo concistoro del 14 febbraio. Inoltre ha reso noto che domenica 15 febbraio presiederà una solenne concelebrazione con i nuovi cardinali, mentre il 12 e il 13 febbraio terra un Concistoro con tutti i porporati per riflettere sugli orientamenti e le proposte per la riforma della Curia Romana.
L’annuncio è arrivato al termine della preghiera mariana, prima della quale il Santo Padre ha voluto proporre ancora una riflessione sul tema della pace, ricordando che “far tacere le armi e spegnere i focolai è la condizione inevitabile per dare inizio ad un cammino che porta al raggiungimento della pace nei suoi differenti aspetti

Agli albori del nuovo anno, ha ribadito Francesco, tutti sono chiamati a riaccendere nel cuore un impulso di speranza, che deve tradursi in concrete opere di pace. ‘Ma tu non vai bene con questo?’, ‘Fai la pace!’. ‘A casa tua?’, ‘Fai la pace!’. ‘Nella tua comunità?’, ‘Fai la pace!’. ‘Nel tuo lavoro?’, ‘Fai la pace!’ (…) Questi piccoli gesti hanno tanto valore: possono essere semi che danno speranza, possono aprire strade e prospettive di pace”.