Obbedienza e corresponsabilità: due inviti rivolti dal vescovo nella Messa Crismale

CHIAVARI – A Maria, donna del sì a Cristo, il vescovo Alberto Tanasini, ha affidato il rinnovo delle promesse sacerdotali del presbiterio diocesano. Non un atto formale, ha spiegato Mons. Tanasini durante il rito della Santa Messa crismale. L’intento che muove il vescovo e il suo presbiterio, non è dettato da un rapporto contrattuale, ma dal comune desiderio di cercare insieme il bene dei fedeli affidati alle cure pastorali, in un rapporto di corresponsabilità. “Vi chiedo di perdonarmi – ha detto Mons. Tanasini – se qualcuno di voi si sente non a fondo conosciuto da me”. Abbiamo – ha aggiunto – ancora tempo per avere un rapporto più fraterno, franco e maturo. Il vescovo si è soffermato sui frutti del cammino intrapreso con i sacerdoti, volto ad approfondire il significato dell’obbedienza presbiterale, che, per sua natura, ha una forma propria, che trova la sua radice nell’obbedienza di Gesù al Padre. “Essa – ha precisato il presule – ha bisogno della crescita della nostra vita spirituale”. “Se essa si raffredda – ha insistito il vescovo – allora saremo portati ad adagiarci, ad imborghesirci, a sperimentare la mondanità spirituale di cui spesso parla il Papa”. Noi siamo preti per tutta la Chiesa e siamo mandati a tutta la Chiesa. Infine il vescovo ha condiviso un passaggio del messaggio personale, inviatogli da Papa Francesco in occasione del suo giubileo presbiterale. “La nostra apostolica benedizione- scriveva il Santo Padre – ti assicuri questi doni e testimoni in modo del tutto particolare la nostra carità. La impartiamo a te e a tutto il popolo a te affidato”.