Papa: ricordo della Terra Santa, preghiere per lo Sri Lanka

<p></p>CITTA’ DEL VATICANO – “Quella Terra, simbolo dell’amore di Dio per il suo popolo e per l’intera umanità, è anche simbolo della libertà e della pace che Dio vuole per tutti i suoi figli”: così Benedetto XVI ha parlato della Terra Santa, prima della recita del Regina Coeli. “Di fatto – ha aggiunto – la storia di ieri e di oggi mostra che proprio quella Terra è diventata anche simbolo del contrario, cioè di divisioni e di conflitti interminabili tra fratelli”. “Come è possibile questo?” ha detto il Papa con dolore, affermando che “è giusto che tale interrogativo interpelli il nostro cuore, benché sappiamo – ha aggiunto – che un misterioso disegno di Dio concerne quella Terra, dove, come scrive san Giovanni, Egli “ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. Benedetto XVI ha aggiunto a braccio: “La storia della salvezza comincia con l’elezione di un uomo – Abramo – e di un popolo – Israele. Ma la sua intenzione è l’universalità, la salvezza di tutti i popoli. La storia della salvezza è sempre marcata da questo intreccio di particolarità e di universalità”. Ancora a braccio, altre considerazioni che toccano il tema del dialogo interreligioso: “Temere Dio e praticare la giustizia: imparare questo e aprire così il mondo al Regno di Dio, è questo lo scopo più profondo di ogni dialogo interreligioso”. Poi il Papa ha rivolto il suo pensiero allo Sri Lanka, in particolare ai civili che si trovano nella zona dei combattimenti al nord del Paese: “Desidero ancora una volta rivolgere un pressante invito ai belligeranti, affinché ne facilitino l’evacuazione e unisco, a questo scopo, la mia voce a quella del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che appena qualche giorno fa ha chiesto garanzie per la loro incolumità e sicurezza. Chiedo inoltre alle istituzioni umanitarie, comprese quelle cattoliche, di non lasciare nulla d’intentato per venire incontro alle urgenti necessità alimentari e mediche dei profughi.”