Papa all’Angelus: le Beatitudini sono un nuovo programma di vita

CITTA’ DEL VATICANO – Secondo tradizione il Papa all’Angelus dell’ultima domenica di gennaio, mese della pace, si è affacciato al balcone del palazzo apostolico insieme ai ragazzi dell’Azione Cattolica della diocesi di Roma che hanno liberato dalla finestra due colombe, simbolo della pace. Benedetto XVI prima della recita dell’Angelus si è soffermato sul Vangelo della domenica che proponeva il “primo grande discorso” di Gesù sulle Beatitudini. “Le Beatitudini sono un nuovo programma di vita, per liberarsi dai falsi valori del mondo e aprirsi ai veri beni, presenti e futuri – ha spiegato il Papa. Quando, infatti, Dio consola, sazia la fame di giustizia, asciuga le lacrime degli afflitti, significa che, oltre a ricompensare ciascuno in modo sensibile, apre il Regno dei Cieli”. Il “Vangelo delle Beatitudini” si commenta con “la storia stessa della Chiesa, la storia della santità cristiana” e per questo, ha proseguito il Pontefice, “la Chiesa non teme la povertà, il disprezzo, la persecuzione in una società spesso attratta dal benessere materiale e dal potere mondano”. Al termine della preghiera Mariana Benedetto XVI ha invitato i presenti a riflettere sulla Giornata mondiale dei malati di lebbra che si celebrava ieri. Ha poi ricordato il capodanno lunare che si celebrerà nei prossimi giorni in vari paesi dell’estremo Oriente. Ieri ricorreva anche la Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa: “Mi associo – ha detto il Papa – al Patriarca Latino di Gerusalemme e al Custode di Terra Santa nell’invitare tutti a pregare il Signore affinché faccia convergere le menti e i cuori a concreti progetti di pace”.