Passo avanti decisivo per i canoni demaniali marittimi

TIGULLIO – Il Sottosegretariato al Turismo ha accettato il documento congiunto presentato un mese fa dalle associazioni balneari italiane. I rappresentanti di categoria e il sottosegretario Michela Brambilla hanno firmato a Roma in questi giorni un protocollo d’intesa che regolamenta i canoni demaniali marittimi e che coinvolge le Regioni. Il documento dovrà essere però approvato dal Consiglio dei Ministri e convertito in legge, ma già si tratta di un importante passo avanti. Il testo introduce la suddivisione delle arre demaniali esistenti in tre categorie: di pregio, ad alta valenza turistica e a normale valenza turistica. Le Regioni competenti, sentiti i Comuni interessati e sentite le associazioni di categoria, dovranno classificare le aree demaniali entro il 30 giugno 2009. La suddivisione determinerà provvedimenti fiscali diversi. Interessante anche la parte relativa agli sgravi fiscali. In caso di eventi dannosi che comportino il divieto alla balneazione e la chiusura dello stabilimento balneare, i gestori dello stesso potranno pagare il 50% in meno del canone previsto. Questo potrebbe avvenire in caso di grave inquinamento del mare, di calamità naturali, eventi meteo marini straordinari o erosione della costa. Il canone potrà essere ridotto del 30% nel caso in cui la giunta comunale interessata imponga al concessionario di uno stabilimento interventi di manutenzione straordinaria per una spesa di minimo 50 mila euro. Non tutti i concessionari pagheranno di meno, ha dichiarato il presidente di Assobalneari del Tigullio Fabrizio Licordari, anzi qualcuno spenderà di più rispetto agli scorsi anni. Tuttavia, ha aggiunto, il protocollo rappresenta un modo di fare i conteggi più equilibrato e che dà omogeneità al settore. Il Sottesegretario Michela Brambilla, che nelle scorse settimane aveva denunciato lo stato di malessere della categoria, durante la firma del documento ha detto che appoggerà i problemi dei balneari e si impegnerà affinchè il documento possa diventare legge il prossimo anno e dunque essere legato alla prossima Finanziaria.