Natale 2008: gli auguri del Vescovo alla Diocesi

TIGULLIO – “Auguri”: è una parola gradita perchè esprime il desiderio di bene. Ci sono momenti in cui si teme rimanga solo una parola. Sono soprattutto quelli in cui sentiamo che i problemi incombono e ci domandiamo se i buoni sentimenti possano offrire davvero qualcosa di più che una illusione. Con i miei auguri ancora offro un evento, un fatto: “un Bambino appena nato, deposto da sua madre, Maria, in una mangiatoia”. Non è poesia. E’ Dio che si è fatto uomo, è nato per noi, ha condiviso la nostra vita di uomini, ci offre il dono della vita di figli di Dio. Dà senso, motivazioni forti, eterne a tutto quel che facciamo. Io, Vescovo, ho questo da offrire, da annunciare dicendo “auguri”. Qualcuno mi dice che forse si avverte nelle nostre città un senso di resa, di mancanza di reazione alle difficoltà, lo si coglierebbe nella fatica di offrire lavoro ai giovani o casa alle famiglie che vogliono formarsi. Sono certo valutazioni che vanno verificate, non è mai facile sentire il polso delle situazioni e fare diagnosi definitive. Ma se così fosse, lasciate che con la parola “auguri” dica anche la parola “coraggio”. E’ una parola “natalizia” che è ritornata molte volte nella pagina della Parola di Dio offerta alla nostra riflessione in questo tempo. “Coraggio, non abbiate timore”. E’ proprio quel bimbo che dice quanto valga per Lui ogni uomo, quanto deve valere ogni uomo che ci ripropone l’impegno della vera “buona volontà”, che risveglia le energie interiori del bene che è in noi, della volontà di bene da donare ai nostri piccoli, ai nostri giovani, a tutti coloro che sono in difficoltà. Ecco, andiamo oltre le parole e incontrando quel Bambino, incontrando con Lui i nostri cari possiamo guardarli con occhi sereni, incontrando con Lui ogni fratello in umanità possiamo offrire un vero aiuto. Auguri, buon Natale.

+ Alberto Tanasini, Vescovo