Angelus di S. Stefano: appello del Papa per tutti i perseguitati a causa della fede

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CITTA’ DEL VATICANO – La figura di Santo Stefano, il primo martire della Chiesa, è stata al centro della riflessione del Papa all’Angelus. Benedetto XVI ha posto il Santo in relazione con l’anno Paolino. Nel racconto del martirio di Stefano, lapidato a motivo della sua predicazione, appare per la prima volta Saulo, nome ebraico di San Paolo. Poco dopo la lapidazione di Stefano, Saulo è folgorato sulla via di Damasco e da qui inizia la sua conversione. “Potremmo quasi dire – ha spiegato il Papa – che nella voce di Cristo avvertì quella di Stefano e, anche per sua intercessione, la grazia divina gli toccò il cuore. Fu così che l’esistenza di Paolo cambiò radicalmente”. “In santo Stefano – ha concluso il Pontefice – vediamo realizzarsi i primi frutti della salvezza che il Natale di Cristo ha recato all’umanità: la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della luce della verità sulle tenebre della menzogna”. Al termine della preghiera mariana il Papa ha rivolto un appello ai sequestratori di due consacrate italiane, Maria Teresa Oliviero e Caterina Giraudo, missionarie nel villaggio di El Waq, al nord del Kenya. “Vorrei che in questo momento sentissero la solidarietà del Papa e di tutta la Chiesa” ha detto Benedetto XVI. Il pensiero del Papa è stato poi rivolto ai sequestrati sia per motivi politici che per altri motivi in America Latina, in Medio Oriente, in Africa. “La nostra solidale preghiera sia in questo momento per tutti loro di intimo, spirituale aiuto”.