Nuovo appello alla pace per Benedetto XVI all’Angelus

CITTA’ DEL VATICANO – Cristo è il “sole” che ha rivoluzionato il cosmo e la storia, portando fra gli uomini una luce di speranza che dissipa le ombre prodotte da violenze, crisi o abusi della natura che anche oggi colpiscono la terra. E’ quello che con originalità di immagin, Benedetto XVI ha spiegato dell’Epifania di Gesù, definendola un “mistero multiforme” che coincide per la tradizione latina con la visita dei Magi a Betlemme, per quella orientale con il Battesimo di Cristo al Giordano, ma anche – in San Giovanni – con la “manifestazione” che Gesù dà della sua divinità alle nozze di Cana. In ogni caso, ha osservato il Papa, l’Epifania è il segno del primato di Cristo sulla vita, sulla morte e su ogni epoca. Benedetto XVI ha concluso l’omelia affermando che l’Epifania di Cristo “è di riflesso la manifestazione della Chiesa”, la quale – “con i suoi limiti e le sue miserie” – mette in “risalto l’opera dello Spirito Santo. Il Papa ha terminato quindi esortando i credenti, sulla scia di San Paolo, a nutrirsi delle Sacre Scritture per poter essere e annunciare la luce di Cristo “con la parola e la testimonianza di vita”.
All’Angelus, dedicato all’ostilità con la quale Gesù fu accolto da Erode, Benedetto XVI ha indirizzato gli auguri di Natale alle Chiese orientali che celebrano oggi questa solennità, secondo il Calendario giuliano, e quindi è tornato ad invocare la pace per il Medio Oriente, sconvolto dall’ennesimo conflitto: il Papa ha incoraggiato le iniziative e gli sforzi di quanti, avendo a cuore la pace, stanno cercando di aiutare israeliani e palestinesi ad accettare di sedersi attorno ad un tavolo e di parlare.”