LUANDA – Un milione di fedeli è previsto per la Messa che il Papa Benedetto XVI celebrerà con i Vescovi africani nella spianata di Cimangola a Luanda: si tratta del momento culminante della sua visita nel Paese africano. Lunedì la cerimonia di congedo e il rientro in Italia. Ma oggi intanto è stata una giornata estremamente intensa, per Papa Benedetto XVI: il momento più festoso si è svolto questo pomeriggio, nello stato dos Cocqueiros di Luanda, dove si sono radunati migliaia di giovani. Il Santo Padre li ha invitati con forza a non avere paura delle scelte impegnative e definitive. “Ecco io faccio nuove tutte le cose”: questo il tema scelto per l’incontro, che si è svolto in pieno stile africano, con i giovani impegnati in balli e canti della tradizione popolare, e il Papa attento nell’ascoltare le cinque testimonianze proposte. Non è mancato, da parte di Benedetto XVI, un forte invito ad avere coraggio. “La cultura individualista ed edonista di oggi”, ha detto il Papa, “non vi aiuta a vivere la parola di Gesù e neppure al dono di voi stessi secondo il disegno del Padre. La forza si trova dentro di voi”, è stato l’incoraggiamento di Benedetto XVI. “Non abbiate paura delle decisioni definitive, anche se potete provare paura, di fronte ad un mondo in movimento continuo e pieno di possibilità”, ha continuato il Santo Padre, che ha formulato il suo invito in maniera vigorosa: “Osate decisioni definitive!” ha esclamato, ricordando ai tanti giovani radunati davanti al palco, che la vita ha valore se viene spesa in un’avventura grande, come la scelta della vita consacrata o del matrimonio. Benedetto XVI ha invitato ancora i giovani angolani a liberare la forza di compiere questo tipo di scelte, una forza che poggia sulla fiducia nello Spirito di Dio, che non abbandona mai i suoi figli. “Là dove alcuni giovani compiono scelte definitive”, ha aggiunto Benedetto XVI, “si creano dapprima oasi, e poi superifici compiute di vita cristiana”. Un lungo applauso ha accolto le accorate esclamazioni di Benedetto XVI, che, al termine del discorso, ha distribuito le coroncine del Rosario ai giovani che lo hanno attorniato durante l’incontro, e ha ascoltato con commozione il canto proposto da un giovane disabile sulla sedia a rotelle, testimone delle vittime della guerra che per tanto tempo ha insanguinato l’Angola.