Nuovi limiti per l’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto

TIGULLIO – Limiti rigidi per l’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto. La questione è allo studio della Regione, che sta preparando una piano di tutela degli habitat marini. All’orizzonte, il divieto per i titolari delle imbarcazioni di gettare l’ancora nei siti dove la flora marina è più rigogliosa. 26 le possibili aree individuate in un primo momento, secondo una stima che oggi viene ridimensionata: sono dieci le zone più a rischio, secondo la stima più precisa della Regione. Si tratta dei fondali dove cresce la posidonia, ad esempio, di cui è ricca anche Portofino. Ma anche le Cinque Terre, rientrerebbero nel piano, anche se la costa spezzina più famosa adotta già alcune limitazioni. Il divieto si dovrebbe applicare ai natanti al di sopra dei cinque metri, il che vuol dire la quasi totalità delle imbarcazioni in circolazione. La notizia ha destato il malumore delle associazioni dei diportisti, ma la Regione getta acqua sul fuoco. L’assessore all’ambiente Franco Zunino ha precisato che il problema dell’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto riguarda solo alcune zone della Liguria, quelle più delicate sotto il profilo ambientale, dove la presenza di un particolare habitat naturale garantisce la sopravvivenza di alcune specie rare di fauna marina. La Regione sta conducendo una serie di approfondimenti in merito, per definire quali siano le situazioni realmente critiche. Dieci, appunto, le aree che dovrebbero essere interessate dal divieto di gettare l’ancora. Ma si tratta, spiega ancora Zunino, di zone molto ristrette, rispetto a quelle di norma frequentate dai diportisti.