Celebrata in Cattedrale a Chiavari la S. Messa crismale

CHIAVARI -Nella vita della diocesi la S. Messa crismale rappresenta un appuntamento importante: una volta all’anno tutti i presbiteri si riuniscono in Cattedrale intorno al vescovo per rinnovare le promesse sacerdotali. Durante la celebrazione il vescovo consacra l’olio, che verrà usato tutto l’anno per i sacramenti: in tre vasi distinti sono contenuti l’olio per l’unzione degli infermi, quello per i catecumeni e l’olio per il crisma, sul quale i sacerdoti invocano l’effusione dello Spirito Santo. Il crisma servirà per ungere la fronte dei giovani che incominceranno la loro missione nella Chiesa in virtù del sacramento della Cresima.
Quest’anno il crisma ungerà anche le mani di due giovani, che riceveranno il sacramento dell’Ordine: Federico Pichetto, che diventerà sacerdote diocesano, e Gabriele Ambu, frate minore cappuccino. Il vescovo ha voluto ricordare i sacerdoti ammalati, in particolare don Mario Podestà, e tutti i fratelli provati nel fisico.
La letizia -ha ricordato Mons. Tanasini- è il sentimento che caratterizza il sacerdozio, ma proprio per questo i preti sono vicini a tutti e partecipi appieno delle vicende degli uomini. Tra questi, figurano i terremotati di Abruzzo, ma anche le persone angosciate per problemi di lavoro o per sofferenze familiari. Ricevo continua testimonianza -ha detto il vescovo- su di voi, che state accanto a chi soffre, sento vivo l’impegno di fraternità sacerdotale, ma non mancano le tentazioni di stanchezza e di scoraggiamento. Mons. Tanasini ha richiamato a questo proposito l’esempio di Paolo, maestro di vita sacerdotale; “ravviviamo il dono di Dio in noi -ha esortato- e i nostri propositi di vita sacerdotale”. “Il nostro non é un sacerdozio di ruolo -ha spiegato-, porta in sé tutta la novità del sacerdozio di Cristo: chi l’ha ricevuto fa una continua offerta di sé; dobbiamo attingere continuamente alla fonte, che è Cristo”. Poi, va sempre ravvivata l’appartenenza alla Chiesa, istituita da Cristo, continuamente percorsa dall’ardore del fuoco dello Spirito Santo.