Funerali di Stato a L’Aquila: “questo popolo rinascerà dalle macerie”

L’AQUILA – Venerdì Santo quest’anno è giornata di lutto nazionale, per la celebrazione dei solenni funerali di Stato in suffragio delle vittime del terremoto d’Abruzzo. A L’Aquila il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, ha presieduto la S. Messa, davanti a 150 bare, nel piazzale della scuola della Guardia di Finanza: “con immensa pietà ci siamo stretti idealmente attorno alle tante vittime -ha detto il Card. Bertone nell’omelia-, strappate immaturamente ai loro familiari da una morte crudele, e alle tante famiglie rimaste senza casa, privi delle cose più care. Ci ritroviamo numerosi in questo luogo per un atto di omaggio e di compianto, ma soprattutto per una celebrazione di preghiera”. Il Segretario di Stato Vaticano ha ricordato “il mistero della morte” che “ci fa inginocchiare davanti a Dio” e “ci immerge nel suo amore eterno, perché in Dio è la sorgente della vita, il senso, il valore della nostra vita”. Di fronte al mistero “sentiamo però che non tutto è finito” e “siamo qui per pregare l’Autore della vita, sorretti dalla certezza, come afferma la Parola di Dio, che le anime dei giusti sono nelle mani di Dio buono e misericordioso”. “Accanto a queste bare, come accanto alla croce di Gesù stanno afflitti e sgomenti i parenti, gli amici, i conoscenti” e “a testimoniare la solidale presenza dell’intero popolo italiano ci sono le molte autorità civili e militari”, “i responsabili di questa regione, provincia e città”, “i volontari di tante associazioni venuti da ogni parte d’Italia”, “il Pastore di questa Chiesa e i sacerdoti” che “condividono l’esperienza dell’essere spogliati di tutto”. Con il pensiero alla “consolazione che ci viene dalla fede”, il Card. Bertone ha quindi aggiunto: “s’avverte già nell’aria che sotto le macerie c’è la voglia di ripartire, di ricostruire, di tornare a sognare” e “si tornerà con più forza, con più coraggio a ridare vita a questi luoghi”, “con la forza e la dignità d’animo che vi contraddistingue”. In momenti come questi “Dio può sembrare assente, il dolore può apparire una forza bruta e senza senso, le tenebre degli occhi pieni di pianto sembrano spegnere anche i più timidi raggi di sole e di primavera” ma è proprio adesso “che sentiamo emergere dal profondo la certezza dell’intervento amorevole di Dio”. Domenica prossima sarà una Pasqua indimenticabile per la gente d’Abruzzo: “sarà la vostra Pasqua -ha detto il Card. Bertone-, una Pasqua che rinascerà ancora una volta dalle macerie di un popolo tante volte provato nella sua storia”. Il Segretario di Stato ha invitato a riprendere il cammino “insieme a Maria, portando insieme il dolore dell’incolmabile assenza dei defunti, con una presenza più assidua, fraterna e amichevole presso le loro famiglie, certi che un giorno rivedremo anche questi nostri cari defunti che ci hanno anticipato nell’avventura verso il Cielo”.