Via Crucis a Chiavari: riflessione sulla sofferenza umana

CHIAVARI – Il rito della Via Crucis ha scandito la serata nella Diocesi di Chiavari. Il corteo è partito dalla chiesa di S. Giacomo di Rupinaro con un percorso che si è snodato sino alla Cattedrale di N. S. dell’Orto. Al centro della riflessione il tema della sofferenza, del dolore presente nel cuore di ogni uomo. Ci sono rovine – ha detto il Vescovo – che non si raccolgono con le ruspe, ma devono essere prese con delicatezza nelle nostre mani ascoltando le parole di Gesù sulla croce. Sono le rovine del cuore. In ogni città, nella nostra città, ci sono sofferenze nascoste, solitudini, abbandoni, l’incapacità di incontrarsi, di parlarsi e di comunicare, il senso della disperazione e famiglie in conflitto. Si spiega così, dunque, l’invito di Mons. Alberto Tanasini ad ascoltare le parole di Gesù. Innanzitutto quelle sull’abbandono: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” oppure: “Ho sete”. Gesù per affermare la sua angoscia – ha spiegato ancora il Vescovo – usa le parole della Scrittura, le parole del suo popolo e le usa per comunicare con Dio, per esprimere ciò che sta nell’abisso dell’animo umano. In secondo luogo, ci sono le frasi che soltanto il figlio di Dio poteva pronunciare e che sono diventate insegnamento. Mons. Tanasini ha ricordato: “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”. La parola perdono è oggi quasi sconosciuta e incomprensibile, perché è vista come una debolezza, come una sconfitta. Infine, vengono le parole della promessa: “Oggi sarai con me nel Paradiso” dice Gesù sulla croce rivolgendosi al ladrone. Sono parole che danno forza alla speranza, ha concluso il Vescovo. Sono parole che, soprattutto in questi giorni, danno luce a quell’umanità che è chiusa nelle nostre case. E’ luce di compassione, di vicinanza, di carità e di fede. Al termine della riflessione, si è svolta la benedizione con la reliquia della Croce.