Accoglienza calorosa e impegnativa per il Papa in Giordania

AMMAN (Giordania) – Una calorosa e impegnativa accoglienza ufficiale e popolare è il carattere distintivo di questa seconda giornata del Papa in Giordania. E un’accoglienza calorosa, tutta speciale, è stata quella della comunità cristiana che a Madaba è particolarmente numerosa e si è riversata in strada per salutare il Papa lungo tutto il percorso attraverso la città, compiuto da Benedetto XVI in papamobile. Impegnativa perchè nei discorsi del Papa e del Principe Ghazi Bin Muhammed Bin Talal, (cugino del Re e personalmente impegnato nel dialogo interreligioso), che ha accolto il Papa alla Moschea di Amman, si è avvertita tutta la consapevolezza di vivere momenti cruciali per il dialogo interreligioso e per la ricerca di nuovi equilibri di pace e di collaborazione nella regione del Medio Oriente e nel mondo. Sia il Papa che il Principe Ghazi, nel suo ricco e articolato intervento, hanno mostrato quale dovrebbe essere l’impegno comune dei cristiani e dei musulmani per far crescere la comprensione e la collaborazione, ma anche il rispetto delle reciproche differenze. Il Principe Ghazi lo ha fatto anche con un convincente ed erudito riferimento agli equivoci e ai malintesi, ormai superati, legati al discorso di Benedetto XVI a Ratisbona. Benedetto XVI ha indicato concretamente questo impegno nel sostenere il campo dell’educazione, anche accogliendo la luce che può portarvi la religione se non viene corrotta da interessi umani. La buona educazione, ha detto, è il primo passo per lo sviluppo personale e per la pace e il progresso nella regione. Di qui il valore delle istituzioni educative portate avanti in Giordania anche dalla comunità cristiana, ed ora nella fondazione di una nuova Università, aperta ai cristiani e ai musulmani. Questa università offrirà l’opportunità di arricchirsi di altri punti di vista e di formare gli studenti alla comprensione, alla tolleranza e alla pace.