GERUSALEMME – Un intenso momento di raccoglimento per Benedetto XVI al Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme: è stato il momento più forte del pomeriggio del Santo Padre, prima tappa del suo pellegrinaggio in terra di Israele. Fin da questa mattina, fin dal suo arrivo a Tel Aviv, Benedetto XVI ha affrontato il tema della Shoah, dell’Olocausto di sei milioni di ebrei nel periodo della dittatura nazista. Nel suo saluto ufficiale all’aereporto il Papa aveva infatti definito ripugnante il fenomeno dell’antisemitismo.
“Si può intessere una insidiosa rete di bugie per convincere altri che certi gruppi non meritano rispetto. E tuttavia, per quanto ci si sforzi, non si può mai portar via il nome di un altro essere umano”, ha detto il Santo Padre durante la solenne commemorazione allo Yad Vashem. “I milioni di ebrei uccisi nell’orrenda tragedia della Shoa non perderanno mai i loro nomi, che sono stabilmente incisi nei cuori dei loro cari, dei loro compagni di prigionia, e di quanti sono decisi a non permettere mai più che un simile orrore possa disonorare ancora l’umanità. I loro nomi, in particolare e soprattutto, sono incisi in modo indelebile nella memoria di Dio Onnipotente”. “La Chiesa Cattolica”, ha detto ancora il Santo Padre, “si schiera accanto a quanti oggi sono soggetti a persecuzioni per causa della razza, del colore, della condizione di vita o della religione e si impegna a pregare e ad operare senza stancarsi per assicurare che l’odio non regni mai più nel cuore degli uomini”.