TEL AVIV – Benedetto XVI questa mattina è arrivato in TerraSanta: l’aereo che ha portato il Papa dalla Giordania ad Irsaele è atterrato poco prima delle 10, ora italiana, all’areoporto di Tel Aviv. Il Pontefice è stato accolto dal Presidente Israeliano Shimon Peres e dal premier Benjamin Netanyahu.
Il programma del primo giorno di visita prevede per questo pomeriggio a Gerusalemme, la visita allo Yad Vashem, il Memoriale dell’Olocausto, e più tardi l’incontro con le organizzazioni per il dialogo interreligioso.
Nel suo saluto alle autoirità israeliane, il Santo Padre è entrato subito nel cuore dei temi fondamentali del viaggio. “Negare la dimensione religiosa”, ha ribadito, “significa mettere in pericolo la stessa sopravvivenza dei diritti umani inalienabili”: Benedetto XVI a questo proposito ha ricordato la tragedia dell’Olocausto e ha definito “ripugnante” il fenomeno dell’antisemitismo. Poi ha fatto riferimento agli incontri previsti per i prossimi giorni con diversi leaders religiosi, e ha chiesto alle autorità di Gerusalemme che ai pellegrini sia sempre permesso partecipare alle celebrazioni religiose, professare liberamente il proprio credo e di collaborare al mentenimento degli edifici di culto. Inoltre ha affrontato la questione arabo israeliana, e ha chiesto pace per entrambi i popoli, che hanno diritto, ha soggiunto Benedetto XVI “a confini sicuri e internazionalmente riconosciuti”, in un clima di concordia e di collaborazione.
Infine un pensiero per i fedeli cattolici: il Papa li ha incoraggiati a proseguire nella loro testimonianza di fede e di amore. “Voi”, ha concluso il Santo Padre, “potere recare un contributo fondamentale per far terminare le ostilità in questa terra. La Vostra presenza”, ha auspicato il Papa, “porti frutti di pace e di rispetto reciproci”.