Il Papa incontra Peres: “Vivere la pace per poterla promuovere”

GERUSALEMME – La prima tappa del pomeriggio di Benedetto XVI in terra israeliana è stata la visita di cortesia al Presidente Simon Peres. Dopo lo scambio dei doni e il colloquio privato, Il Papa ha compiuto un gesto simbolico con il Presidente Peres: la messa a dimora di un albero di ulivo. E tutto incentrato sul tema della pace è stato il discorso ufficiale pronunciato dal Samto Padre: “La pace è un dono divino, ha detto Benedetto XVI, e “il contributo che le religioni possono dare nel perseguirla si fonda  sulla ricerca appassionata e concorde di Dio”. Da qui la necessità che i leader religiosi siano “coscienti che qualsiasi divisione o tensione, ogni tendenza all’introversione o al sospetto fra credenti o tra le nostre comunità può facilmente condurre ad una contraddizione che oscura l’unicità dell’Onnipotente”. “La città santa” ha continuato il Santo Padre, “permette ad ebrei, cristiani e musulmani sia di assumersi il dovere che di godere del privilegio di dare insieme testimonianza della pacifica coesistenza a lungo desiderata dagli adoratori dell’unico Dio”. “Odo il grido di quanti vivono in questo Paese che invocano giustizia, pace, rispetto per la loro dignità, stabile sicurezza, una vita quotidiana libera dalla paura di minacce esterne e di insensata violenza”, ha detto ancora il Papa, che nel corso dell’incontro ha salutato la famiglia del militare israeliano Gilad Shalit, prigioniero da 1050 giorni di militanti palestinesi. Il Papa ha richiamato il termine ebraico di sicurezza, “batah”, per spiegare che “sicurezza deriva da fiducia e non si riferisce soltanto all’assenza di minaccia ma anche al sentimento di calma e di confidenza”. Per il Pontefice “c’è una via soltanto per proteggere e promuovere tali valori: esercitarli! viverli!”