Il G8 e la nuova Eniclica al centro dell’Angelus del Papa

LES COMBES – I grandi avvenimenti della scorsa settimana sono stati riletti e commentati da Ben XVI nell’Angelus domenicale in piazza S. Pietro. La riunione del G8, che si è svolta a L’Aquila, “città tanto provata dal terremoto” ha sottolineato il Papa, ha affrontato problematiche drammaticamente urgenti: ci sono nel mondo sperequazioni sociali e ingiustizie non più tollerabili, che esigono soluzioni globali durevoli. La Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare -ha ricordato il Santo Padre-, ma offre a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell’uomo e annuncia il Vangelo dell’amore e della giustizia. Ben XVI ha avvertito così il bisogno di dedicare la Caritas in veritate alla questione sociale vista in un orizzonte mondiale, come già fece Paolo VI con la Populorum progressio. Nel frattempo, però, il fenomeno della globalizzazione si è diffuso e ha modificato le relazioni umane. L’obiettivo deve essere quello dello sviluppo umano integrale. Le soluzioni ai problemi attuali dell’umanità -ha ribadito Ben XVI- non possono essere solo tecniche, ma devono tenere conto di tutte le esigenze della persona, che è dotata di anima e corpo, e devono così tener conto del Creatore Dio. . L’assolutismo della tecnica, che trova la sua massima espressione in pratiche contrarie alla vita, potrebbe disegnare foschi scenari per il futuro dell’umanità; il Papa ha messo in guardia da tutti gli atti che non rispettano la vera dignità della persona. Lo sviluppo umano integrale -sostiene Ben XVI nella Caritas in veritate- è una vocazione.

Al termine il Papa si è soffermato sugli avvenimenti dell’Honduras: ha invitato i responsabili della Nazione e tutti i suoi abitanti a percorrere pazientemente la via del dialogo, della comprensione reciproca e della riconciliazione. Ciò è possibile -ha ricordato- se, superando le tendenze particolariste, ognuno si sforza di cercare la verità e di perseguire con tenacia il bene comune.