Attacchi alle Chiese in Iraq, Benedetto XVI prega per la conversione degli attentatori

LES COMBES – In risposta ai tragici attacchi in Iraq contro i luoghi di culto cristiani è giunto l’appello del Papa alle autorità irachene, affinché fermino le violenze, dietro le quali si teme un disegno criminale preordinato.
Benedetto XVI, vicino spiritualmente alla comunità cattolica e ortodossa in Iraq, “prega per una conversione del cuore degli autori della violenza”. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, inviato al patriarca di Babilonia dei Caldei, Emmanuel III Delly, il Papa “incoraggia le autorità a fare tutto il possibile per promuovere una coesistenza giusta e pacifica di tutti i settori della popolazione irachena”. “Siamo dispiaciuti – ha fatto eco al Santo Padre il cardinale Delly – perché oggi sono obiettivo degli attentati luoghi che, in passato come durante la guerra, servivano da rifugio per cristiani e musulmani”.
Cinque persone sono state uccise ed oltre 40 sono rimaste ferite in una catena di attacchi eseguiti tra sabato sera e ieri mattina a Baghdad, Mossul e Kirkuk, nel nord del Paese, contro obiettivi e personalità cristiane. Sette le chiese colpite nella capitale: quelle di Notre Dame, di San Giuseppe, di San Giorgio, del Sacro Cuore e di San Giacomo di rito caldeo; quella dei Santi Pietro e Paolo di rito siro-ortodosso e quella di Santa Maria di rito assiro; oltre alla chiesa della Madonna di Fatima di rito siro-cattolico a Mossul. “Si tratta di attacchi perpetrati con lo scopo di spingere i cristiani fuori dall’Iraq”, ha dichiarato mons. Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo dei Latini a Baghdad, e questa è l’opinione largamente condivisa tra gli esponenti della comunità cristiana irachena, almeno 800 mila fedeli prima dell’invasione statunitense nell’aprile 2003 ed ora – secondo stime – ridotta a meno di 500 mila.
Intanto le autorità irachene, da due settimane responsabili della sicurezza nei centri abitati dopo il ritiro definitivo delle truppe Usa hanno imposto il coprifuoco in alcuni sobborghi a maggioranza cristiana nei pressi di Mossul e rafforzato la protezione alle 35 chiese di Baghdad.