Angelus: il Papa elogia il ruolo di educatori dei nonni

<br />LES COMBES – Nel giorno della Festa dei Santi Gioacchino ed Anna, genitori di Maria, il pensiero del Papa all’Angelus è corso a tutti i nonni del mondo, chiamati all’importante compito educativo dei nipoti. Benedetto XVI, che sta per lasciare la residenza estiva di Les Combes, ha condiviso con i fedeli una riflessione sul ruolo dei sacerdoti in ogni tempo, ringraziando infine tutti quanti lo hanno accolto con affetto e dedizione nel periodo feriale trascorso in Val d’Aosta. Tanti i fedeli, circa 5 mila, giunti da diverse regioni italiane e da altri Paesi a salutare Benedetto XVI nella casa salesiana di Les Combes, prima della sua partenza prevista mercoledì prossimo, dopo due settimane di riposo, “tra le belle montagna della Valle d’Aosta”. “Giornate segnate da vera distensione, malgrado il piccolo infortunio”, ha sottolineato il Papa ringraziando con affetto coloro che sono stati accanto a lui “con discrezione e grande dedizione”: il l’arcivescovo di Torino, cardinale Poletto, il vescovo di Aosta mons. Anfossi, il parroco di Les Combes, le autorità civili e le forze dell’Ordine e quanti lo hanno seguito per radio e Tv. Si è poi soffermato sulla pagina evangelica di Giovanni, laddove racconta di Gesù che diede da mangiare a migliaia di persone con solo cinque pani e cinque pesci, traendo spunto per una riflessione sulla missione sacerdotale. Il pensiero del Santo Padre è corso poi ai Santi Gioacchino ed Anna, “i genitori della Madonna – ha ricordato – e dunque i nonni di Gesù”. Da qui l’invito a pregare per tutti i nonni “che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita”. “Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita. Affido alla protezione di sant’Anna e san Gioacchino tutti i nonni del mondo, indirizzando ad essi una speciale benedizione”. Non solo i nonni ma gli anziani tutti, nei saluti finali del Papa “specialmente quelli – ha voluto ricordare – che potrebbero trovarsi più soli e in difficoltà.” Poi una raccomandazione rivolto ai pellegrini nelle varie lingue, “a ritirarsi in silenzio per pregare” in questo periodo e “a non dimenticare Dio durante le vacanze”, perché siano “un periodo di grande gioia passato insieme alle famiglie e di profondo rinnovamento spirituale”, e “che in ogni famiglia regni lo spirito d’amore e di fedeltà”, che unì Gioacchino ed Anna. Commovente la presenza tra i fedeli di una ragazza di Torino in coma da 18 anni e di diversi bambini malati, che il Papa ha potuto benedire. Infine un indirizzo in dialetto valdostano.