Malore dopo granita: esami escludono tracce di solventi

CHIAVARI – Non ci sarebbero anomalie nel residuo di granita all’anice inviato all’ARPAL per le analisi di laboratorio. La granita, alcuni giorni fa, era stata consumata da un bambino che successivamente era stato ricoverato in osservazione all’Ospedale di Lavagna. La struttura Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASL 4 ha quindi avviato le indagini inviando i reperti raccolti all’ARPAL. Il risultato è arrivato in queste ore: non è stata rilevata la presenza nè di solventi né alterazioni di pH. Con l’analisi spettroscopica effettuata sia sul bicchiere sia sulla cannuccia è stata evidenziata la presenza  “segnali di anetolo”, principale costituente  dell’estratto di anice. La bottiglia, una volta aperta, potrebbe aver fatto affiorare l’estratto di anice al collo di questa, che avrebbe sciolto la plastica; nella granita si sarebbe concentrata una maggiore quantità di anetolo rispetto all’usuale. Non sono state ravvisate, però, violazioni delle disposizioni di legge. L’ASL 4 ha ritenuto necessario informare  il Ministero della Salute per gli approfondimenti del caso.