La ricchezza dell’esperienza missionaria nel racconto di don Tavella

MANACAS – E’ una riconoscenza carica di affetto e commozione quella che la popolazione di Cuba ha riservato a don Federico Tavella nei giorni di saluto al termine del servizio pastorale svolto nella Diocesi di Santa Clara.
Quattro anni di intenso lavoro, del resto, non si dimenticano così facilmente, specialmente quando la presenza della missione chiavarese a Santo Domingo e Manacas è diventata per la gente cubana un punto di riferimento importante.
A raccogliere questa preziosa eredità don Maurizio Prandi, che nel solco di don Federico continuerà l’opera di evangelizzazione in uno tra i luoghi più poveri dell’isola.
La Chiesa cattolica a Cuba sta svolgendo un prezioso lavoro per aiutare la gente a tessere legami buoni con Dio e con i fratelli. L’annuncio del Vangelo in questi anni ha raggiunto decine di comunità nel territorio di Manacas. Le catechesi e i momenti di preghiera si tengono nelle case delle persone, in piccole cappelle o in questi piccoli “canei” all’aperto. Per raggiungere la popolazione si fanno ogni giorno decine di chilometri su strade sterrate; tra le piantagioni di canna da zucchero spunta ogni tanto qualche gruppo di case. La povertà è evidente: c’è chi vive in piccole capanne, molti si arrangiano come possono. Ovunque l’accoglienza riservata ai sacerdoti è sorprendente: uno tra i segni più belli di una Chiesa che accompagna con fedeltà all’incontro con Dio e con l’uomo.