Rapporto Immigrazione: meno stranieri, ma meglio radicati

GENOVA TIGULLIO – E’ soprattutto uan riflessione di carattere culturale, quella sollecitata dal quinto rapporto sull’immigrazione in provincia di Genova realizzato da Maurizio Ambrosini e Andrea Torre del centro studi Medì: l’immigrazione cresce in maniera meno rapida, rispetto al passato, me è ben più radicata, se si pensa che si fa sempre più consistente la presenza di ragazzi stranieri nelle scuole, in particolare quelle genovesi.
Ma andiamo con ordine.
I dati Istat dicono che nella nostra provincia vivono 47.877 cittadini di origine straniera. Sono invece 56.094, secondo le stime di Caritas/Migrantes, sul conto dei permessi di soggiorno.
Per lo più si tratta di donne, che sarebbero quasi 3mila in più rispetto ai maschi. La stragrande maggioranza è di origine ecuadoriana: si tratta infatti del 44% del totale complessivo, un dato che non ha pari nelle alte province d’Italia. Dal Sud America sono arrivate negli anni 3.600 donne in più rispetto ai maschi. Ma la presenza ecuadoriana ormai si è stabilizzata e il flusso è fortemente calato, specie dall’avvio di politiche di rientro da parte del Presidente dell’Ecuador Correa. Nel 2008, infatti, i flussi più consistenti sono arrivati dall’est Europa. Dalla Romania per l’ingresso nell’Unione Europea della nazione balcanica, ma anche e soprattutto da Ucraina, Moldavia e Russia. Basti pensare che sul territorio della nostra provincia nel 2003 i romeni erano 431 nel 2008 sono cresciuti a 2677.
“Non è più corretto parlare di immigrati – ha sottolineato Andrea Ravecca, uno degli autori dello studio – un terzo dei ragazzi stranieri che frequentano le nostre scuole sono nati infatti sul nostro territorio. La natalità nelle famiglie immigrate è del 2,1% contro l’1,1% delle coppie italiane”.
Rispetto alla scuola però il dato che sorprende di più è quello legato alle scuole serali dove gli stranieri sono il 28% degli iscritti. Genova è la terza provincia d’Italia, dopo Bologna e Prato, per la percentuale degli studenti stranieri, che nelle scuole medie superiori statali si attesta al 9,2% con picchi nella formazione professionale.