Appello per la pace dei vescovi africani al Sinodo

CITTA’ DEL VATICANO – Un appello perché in Sudan, Uganda, Ciad, Repubblica democratica del Congo e Repubblica Centrafricana “il linguaggio delle armi sia sostituito da quello del dialogo e delle trattative”: è contenuto nella lettera che i padri sinodali hanno inviato ai presidenti delle Conferenze episcopali di quelle nazioni africane dove “perdurano azioni belliche che producono distruzioni, violenze, morte tra la popolazione innocente”. La lettera è stata letta oggi in apertura della diciassettesima congregazione generale della seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi. “Per salvare la propria vita, centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case e a rifugiarsi nei Paesi limitrofi in condizioni di estrema precarietà – si legge nel testo -. Non mancano, poi, preoccupanti fenomeni di bambini soldato, di orfani, di mutilati di guerra e di persone con gravi problemi di salute fisica e psichica”. Di fronte a questa drammatica situazione i Padri sinodali esprimono “la più viva comunione fraterna ai vescovi delle diocesi coinvolte in tali disumane sofferenze nei confronti della popolazione innocente”.