Prolusione di Bagnasco, temi: Africa, sacerdoti, morte, pillola abortiva, crocifisso a scuola

<p></p>ASSISI – Il Card. Angelo Bagnasco ha aperto ieri pomeriggio la 60° assemblea generale dei vescovi ad Assisi. Nella prolusione il presidente della Cei ha toccato diversi argomenti. Nell’introduzione ha ricordato i sette cristiani uccisi nel Sudan meridionale in una macabra parodia della crocifissione. I lavori del secondo Sinodo per l’Africa hanno evidenziato – secondo Bagnasco – sia l’ “innegabile freschezza evangelica sia l’intraprendenza di strade nuove, in particolare su quella frontiera della riconciliazione che era uno dei poli tematici del sinodo. Il presidente della Cei ha rivolto un invito ai credenti: “Dal punto di vista etico-culturale desideriamo che i nostri cristiani si sentano cittadini del mondo -ha detto – corresponsabili della sorte degli altri”. Il Card. Bagnasco ha poi richiamato il tema del “reintegro” degli anglicani, annunciato recentemente da Benedetto XVI. Questo argomento è stato affiancato a quello dell’ “Anno Sacerdotale”, sul quale Bagnasco ha voluto sottolineare che “nella società contemporanea, il sacerdote è chiamato ad essere, più di sempre, uomo dello spirito, ossia l’uomo che si affida ad un approfondimento inesausto, ad un’adesione interiore e amata all’essenziale della propria missione”. Il presidente della CEI ha parlato della nuova edizione italiana del “Rito delle Esequie” e dei principi non negoziabili, pillola Ru486, obiezione di coscienza di operatori sanitari, farmacisti e farmacisti ospedalieri.In merito alla sentenza della Corte di Strasburgo a proposito dei crocifissi nelle aule scolastiche il Card. Bagnasco l’ha definita una “sentenza alquanto surreale”. “Il sorprendente pronunciamento – ha poi rilevato – deve fare riflettere su una certa ideologia che non rinuncia a fare capolino nelle circostanze più delicate della vita continentale, quella di un laicismo per cui la neutralità coinciderebbe con l’assenza di valori, mentre la religione sarebbe necessariamente di parte”.