Regolarizzazione palestra Leivi: via libera dal consiglio comunale

LEIVI – La palestra di Leivi ospita da anni il consiglio comunale per mancanza di spazi nella sede del municipio. Quello di lunedì sera, però, ha avuto un sapore diverso. Dopo aver scoperto che la palestra non poggia sul terreno comunale, è come se la seduta consiliare si fosse svolta in casa d’altri. La palestra sorge infatti su due lotti appartenenti a privati. L’immobile, costruito alla fine degli anni ’70, non è mai stato regolarizzato. Le ultime analisi condotte dall’ufficio del catasto, con tanto di sovrapposizioni cartografiche, hanno fatto emergere l’assenza della palestra nella mappe catastali. Il Sindaco Vittorio Centanaro ne è venuto a conoscenza il 21 novembre. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’iter per regolarizzare la posizione dell’immobile. Subito verrà disposto l’accatastamento della palestra con l’acquisizione delle aree di pertinenza. Poi si passerà all’acquisto dei due terreni. L’ufficio tecnico ha già provveduto a inviare ai privati l’accordo per una concessione bonaria. Se questo non dovesse essere preso in considerazione si passerà per la strada dell’usucapione. Per Leivi si prospetta una spesa non preventivata certamente non bassa, ha spiegato il Sindaco. Alla seduta consiliare era presente Antonio Giorgio Solari, Sindaco di Leivi dal 93 al 2004. Quando sono arrivato io non c’era niente a catasto – ha spiegato. Ho provveduto negli anni a regolarizzare vari immobili come il campo sportivo, il serbatoio dell’acquedotto e gli edifici scolastici. Sapevamo della palestra ma non siamo riusciti a terminare l’iter – ha proseguito. Sull’esistenza di privati, Solari si è difeso spiegando che il terreno appartiene ad una grande famiglia, una dinastia, dunque difficile trovare un contatto. Durante il dibattito, Centanaro ha sostenuto quanto invece fosse facile risalire ai proprietari con un semplice clic di computer. Per l’ex primo cittadino di Leivi, in ogni caso, il Comune non andrà incontro ad una spesa eccessiva, al massimo – ha detto – saranno quattro o cinque mila euro per pagare il tecnico che si occuperà della regolarizzazione. Per Vittorio Centanaro saranno molti di più considerati gli atti notarili, le spese di catasto ed eventuali avvocati.