CITTA’ DEL VATICANO – “Il Natale non è una favola per bambini”: cosi il Papa si è rivolto ai fedeli all’Angelus. Nella quarta domenica di Avvento, il pensiero di Benedetto XVI è corso a Betlemme città simbolo di una pace, oggi faticosamente ricercata e attesa, in Terra Santa. Se “il Natale del Signore è ormai dinanzi a noi” l’invito del Papa è di guardare a Betlemme, la piccola città della Giudea testimone del grande evento, perché “c’è un disegno divino – ha ricordato – che comprende e spiega i tempi e i luoghi della venuta del Figlio di Dio nel mondo”. “E’ un disegno di pace” perché – come annunciato dal profeta Michea – Gesù stesso è la pace. Betlemme, dunque “città simbolo della pace, in Terra Santa e nel mondo intero”. “Purtroppo, ai nostri giorni, essa non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata e attesa. Dio, però, non si rassegna mai a questo stato di cose, perciò anche quest’anno, a Betlemme e nel mondo intero, si rinnoverà nella Chiesa il mistero del Natale, profezia di pace per ogni uomo, che impegna i cristiani a calarsi nelle chiusure, nei drammi, spesso sconosciuti e nascosti, e nei conflitti del contesto in cui si vive, con i sentimenti di Gesù, per diventare ovunque strumenti e messaggeri di pace, per portare amore dove c’è odio, perdono dove c’è offesa, gioia dove c’è tristezza e verità dove c’è errore”. “Oggi, come ai tempi di Gesù, il Natale non è una favola per bambini ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca della vera pace”, ha sottolineato Benedetto XVI, Da qui l’invito a riconoscere in Cristo la vera pace. “A noi spetta aprire, spalancare le porte per accoglierlo. Impariamo da Maria e Giuseppe: mettiamoci con fede al servizio del disegno di Dio. Anche se non lo comprendiamo pienamente, affidiamoci alla sua sapienza e bontà. Cerchiamo prima di tutto il Regno di Dio, e la Provvidenza ci aiuterà. Buon Natale a tutti!”. Dopo la preghiera mariana i saluti del Papa alle migliaia di fedeli e turisti raccolti in piazza san Pietro, tra questi un gruppo di polacchi ai quali Benedetto XVI ha affidato gli auguri per l’arcivescovo di Gniezno, mons. Henryk Muszynski, da ieri nuovo Primate della Polonia, titolo onorario che torna alla più antica metropoli sulle terre polacche, legata al culto di san Adalberto, patrono della Polonia. Benedetto XVI ha colto questa occasione ha per ringraziare il cardinale Jozef Glemp, che compiuti gli 80 anni ha lasciato “la missione primaziale” attribuita pro tempore alla sede di Varsavia “nel difficile periodo della transizione. Indirizzi particolari Benedetto XVI ha rivolto poi ai figuranti del Presepe Vivente di Pereto, paese dell’Aquilano, di quarantennale tradizione, ai partecipanti all’iniziativa promossa dalla “Federazione Cultura, Sport, Spettacolo, Solidarietà nel Mondo”, in collaborazione con l’Opera Romana Pellegrinaggi e al personale de “L’Osservatore Romano”, che, nel periodo natalizio, ogni domenica e mercoledì è presente con una postazione mobile in Piazza San Pietro, dove è possibile acquistare il giornale insieme con una piccola icona della Natività. “Auguro ogni bene per questa iniziativa che, oltre a diffondere il quotidiano vaticano, si propone di sostenere la realizzazione di una scuola nella Repubblica Democratica del Congo”.