Il Papa all’Udienza: seguiamo l’esempio di Francescani e Domenicani

CITTA’ DEL VATICANO – L’importanza degli Ordini Mendicanti crebbe così tanto Nel Medioevo che Istituzioni laicali, come le organizzazioni del lavoro, le corporazioni e le stesse autorità civili, ricorrevano spesso alla consulenza spirituale dei Membri di tali Ordini per la stesura dei loro regolamenti. Con queste parole il Papa, durante l’udienza di oggi ha spiegato come nel XIII secolo “i Francescani e i Domenicani diventarono gli animatori spirituali della città medievale”. “Con grande intuito”, secondo il Papa, “misero in atto una strategia pastorale adatta alle trasformazioni della società”. Visto che “molte persone si spostavano dalle campagne nelle città”, collocarono infatti i loro conventi “non più in zone rurali, ma urbane”, spostandosi “secondo le esigenze pastorali”. Con un’altra “scelta del tutto innovativa”, gli Ordini mendicanti abbandonarono poi “il principio di stabilità, caratteristica della vita monastica per molti secoli”. Minori e Predicatori – le parole del Papa – “viaggiavano da un luogo all’altro, con fervore missionario”, e questa “flessibilità” rese possibile “l’invio dei frati più adatti per lo svolgimento di specifiche missioni e gli Ordini Mendicanti raggiunsero l’Africa settentrionale, il Medio Oriente, il Nord Europa”. Anche oggi, per Benedetto XVI, c’è una “carità della e nella verità”, una “carità intellettuale” da esercitare, “per illuminare le intelligenze e coniugare la fede con la cultura”. L’impegno profuso dai Francescani e dai Domenicani nelle università medievali è dunque per noi “un invito a rendersi presenti nei luoghi di elaborazione del sapere, per proporre, con rispetto e convinzione, la luce del Vangelo sulle questioni fondamentali che interessano l’uomo, la sua dignità, il suo destino eterno.