Haiti: la situazione a tre giorni dal terribile sisma

HAITI – A tre giorni dal terribile terremoto che ha colpito il Paese caraibico, si continua a vivere nel caos. Secondo le ultime informazioni delle autorità di Port Au prince i morti sarebbero tra i 40 ed i 50 mila; un bilancio, però, che con il passare delle ore potrebbe aumentare in maniera esponenziale, visto che sono migliaia le persone rimaste sepolte sotto le macerie. E intanto già si scavano le prime fosse comuni. Sono intanto arrivati nel Paese i primi aiuti dalla comunità internazionale, che ha inviato denaro, materiale medico, tende e cibo. “L’America è al vostro fianco”, ha assicurato agli haitiani il presidente statunitense Obama, che con il capo dello stato francese Sarkozy sta mettendo a punto una conferenza internazionale per la ricostruzione di Haiti. Il Pontificio Consiglio Cor Unum ha rilanciato ieri l’appello del Papa, all’udienza generale di mercoledì: gli aiuti – afferma un comunicato del dicastero vaticano – “devono essere generosi e concreti per venire incontro alle pressanti necessità dei nostri fratelli e sorelle in Haiti”. Intanto, le organizzazioni presenti sul posto stanno monitorando il territorio per organizzare i soccorsi. Il bilancio delle vittime del terremoto è pesantissimo anche per la Chiesa locale che ha perso l’arcivescovo di Port-au-Prince, mons. Serge Miot; il terremoto secondo fonti locali, ha ucciso almeno 100 tra sacerdoti e seminaristi. Tra le organizzazioni impegnate da anni ad Haiti c’è il Movimento Laici America Latina (Mlal), che ha in corso un programma per la sicurezza alimentare per oltre 4000 persone e in fase di avvio un altro progetto per la ricostruzione del territorio. D’altro canto, se si guarda agli ultimi prestiti della Banca Mondiale per Haiti, con un’economia già piegata da uragani e recessione, si nota come si sia trattato di finanziamenti per la ricostruzione di strade e ponti devastati da eventi naturali disastrosi.