Acque Santa Rita: si addensano le nubi. Fallimento più vicino

<br />NE – La priorità è pagare i lavoratori e riaprire la sorgente S. Rita. Lo ha detto Giorgio Belmonte, socio di Minerali Investimenti insieme al figlio Roberto e a Francesco Barbabella, contattato al telefono questa mattina dalla nostra redazione. Stiamo facendo grossi sacrifici per rispettare gli impegni presi, ad esempio abbiamo messo delle ipoteche sulle nostre case di proprietà. I clienti ci sono – ha spiegato – così come le commesse, ma gravi ritardi finanziari che non si sbloccano ci stanno mettendo in difficoltà. La Banca di Roma – ha aggiunto – ci ha richiesto di far rientrare alcune somme, disinteressandosi del nostro piano industriale. Secondo Belmonte, inoltre, sarebbe stata avviata un’importante trattativa con un partner finanziario di rilievo che sarebbe in grado di rilanciare tutta l’attività. Nessuno può dire che non abbiamo mai creduto o investito nella S. Rita – ha detto ancora Belmonte. Un gruppo del Tigullio si era interessato alla vendita dello stabilimento, ma è stato un buco nell’acqua – ha proseguito – non c’era un vero interesse. In Liguria, nessuno ci assiste per rilanciare un’acqua ligure. La situazione si potrebbe risolvere in poco tempo, ma i ritardi finanziari ci costringono a rimandare di giorno in giorno con nostro disappunto. Gli operai di Statale di Ne sono persone ottime, ha quindi concluso Belmonte. Va avanti però la pratica relativa alla revoca della concessione con l’istanza di fallimento. In mattinata, l’Assessore regionale al lavoro Enrico Vesco ha detto che non ha intenzione di bloccare la procedura. Sono stufo – ha spiegato – e se anche programmassimo un incontro con Belmonte e Barbabella avremmo poche cose da dirci. Quando i lavoratori mi chiameranno per dirmi che è sono stati liquidati tutti gli arretrati allora potremmo riaprire le trattative. Giorgio Belmonte si è detto dispiaciuto di questa situazione. Se l’istanza di fallimento andasse in porto e la soluzione fosse negativa – ha obiettato – la S. Rita sparirebbe dalla mappa delle acque liguri. Non è vero – ha ribadito Vesco – perchè la ditta verrebbe presa in mano da un curatore fallimentare che metterà il bene all’asta. Qualcuno potrà così comprarla e valorizzarla. Sono convinto che Minerali Investimenti non riuscirà a salvarsi dal fallimento. Sono due anni che sento ripetere sempre le stesse cose.