Cile: ancora scosse di assestamento. Emergenza sciacallaggio

<br />CILE – Sono saliti ad almeno 723 i morti in Cile per il forte sisma di sabato scorso. Solo ieri è stata registrata una trentina di scosse. L’ultima emergenza ora è quella dei saccheggi, mentre la presidente uscente Bachelet ha chiesto all’Onu l’aiuto della comunità internazionale. Sulla situazione in Cile, la testimonianza del nunzio apostolico nel Paese latinoamericano, mons. Giuseppe Pinto, raggiunto telefonicamente a Santiago: La situazione è di calma nella capitale, nelle zone più colpite, cioè le città di Concepción, Temuco e Curicó, sono interrotte le comunicazioni. In questa fase, i soccorsi hanno principalmente lo scopo di aiutare un milione di persone rimaste senza abitazione o con case molto danneggiate. Questo sarà il grande problema mentre si avvicina l’inverno. La Chiesa, evidentemente, sta cercando di venire incontro alle prime necessità della gente; per il resto, si sa poco anche di questo perché non abbiamo nemmeno Internet: leggiamo soltanto i giornali e i quotidiani. Fino ad ora hanno reso noto che i danni sono stati gravi soprattutto nei centri storici. Quindi anche il patrimonio della Chiesa ha subito ingenti danni… Esattamente. Le chiese, e alcune belle cappelle presso conventi di suore che sono qui da 150, 200 anni, purtroppo hanno riportato – sembra – danni rilevanti. Per esempio, qui, la Basilica di Nostra Signora della Provvidenza, che è vicina alla nunziatura, ha riportato danni al campanile ma il resto della struttura si è salvato perché si era già pensato a mettere in opera una gabbia metallica. Religiosi e missionari sono già all’opera per aiutare la popolazione? Sono sicuramente all’opera, ma abbiamo anche notizie molto frammentarie perché dove il terremoto ha colpito di più, sono saltati tutti i sistemi di comunicazione; questo ci impedisce di sapere come stanno le cose. So di vescovi che hanno incominciato a fare il giro delle loro parrocchie, delle loro chiese. Fino ad ora non ho notizie né di sacerdoti né di vescovi che siano rimasti vittime di questo terremoto così forte, che si è sentito in sette regioni del Paese. Un terremoto nel terremoto sono questi episodi di saccheggio … Ahimé! Lì, poi, si mettono insieme le esigenze della gente che in quel momento ha perso tutto e ha bisogno di mangiare, con quelli che ne approfittano. E infatti ci sono stati diversi arresti. Ieri all’Angelus si è levata anche la voce del Papa: il Santo Padre ha detto che non mancherà la solidarietà di tutti … Questo intervento del Santo Padre certamente avrà rincuorato tante persone, perché qui la religiosità è forte, specialmente nelle famiglie che vivono nelle zone rurali. Questo intervento avrà poi incoraggiato moltissimi a cominciare dai vescovi, dai sacerdoti, dalle tante religiose che si trovano sul territorio …