Festa di San Giorgio a Portofino: un campione del non conformismo, le parole del vescovo

</p>PORTOFINO – Nonostante la pioggia il tradizionale falò di San Giorgio è arso completamente, mantenendo viva una tradizione che ogni anno conclude i festeggiamenti in onore al Santo nel Borgo di Portofino. Spettatori d’eccezione alla cerimonia il nostro vescovo diocesano, che precedentemente aveva celebrato la Santa messa nella chiesa di San Martino. Tra il pubblico anche la duchessa di Westmister, cugina della regina Elisabetta II. Il piccolo borgo marinaro custodisce le reliquie del Santo nella chiesa posta sul crinale della penisola. Si narra che le stesse siano state portate a Portofino ai tempi delle crociate, da un gruppo di portofinesi che avevano partecipato alla III crociata. Giorgio, venerato come santo e martire, è raffigurato nell’atto di uccidere il drago, una immagine che affonda le sue radici nella leggenda. Il Drago di oggi – ha ricordato il vescovo nell’omelia – è rappresentato dal Conformismo. E’ questo il grande avversario dei credenti, ha spiegato Mons. Tanasini rifacendosi alle parole pronunciate alcuni giorni fa dal Papa. “Conformismo è adattarsi alle circostanze con facilità, per non avere troppi problemi”. San Giorgio è stato un campione del non conformismo. Per il piccolo borgo marinaro le celebrazioni proseguiranno domenica. Nella Chiesa parrocchiale alle 11.15 la Santa messa presieduta dal Mons. Francesco Coccopalmerio, presidente del pontificio consiglio per i testi legislativi. Seguirà la benedizione del borgo con le sacre reliquie. In serata alle 21 la processione per le vie del borgo.