Papa all’Angelus: la chiamata di Cristo è una delle esperienze più belle che si fanno nella Chiesa

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa all’Angelus domenicale si è soffermato sul tema della chiamata di Cristo e delle sue esigenze. Secondo il Pontefice, è “una delle esperienze più belle che si fanno nella Chiesa: vedere, toccare con mano l’azione del Signore nella vita delle persone.” Nel passo del Vangelo domenicale, Luca ha presentato l’incontro di Gesù con alcuni uomini, probabilmente giovani, i quali promettono di seguirlo dovunque vada. Con essi, ha sottolineato Benedetto XVI “Egli si mostra molto esigente”. “Queste esigenze – ha notato il Santo Padre – possono apparire troppo dure, ma in realtà esprimono la novità e la priorità assoluta del Regno di Dio che si fa presente nella Persona stessa di Gesù Cristo. In ultima analisi, si tratta di quella radicalità che è dovuta all’Amore di Dio, al quale Gesù stesso per primo obbedisce”. Al termine della preghiera Mariana il Papa ha ricordato Estéphan Nehmé, religioso dell’ordine libanese maronita, vissuto tra la fine dell’800 e la prima metà del 900, e proclamato Beato ieri in Libano. “Mi rallegro di cuore con i fratelli e le sorelle libanesi, e li affido con grande affetto alla protezione del nuovo beato – ha detto il Papa. Quindi un richiamo alla Giornata della carità del Papa che si celebrava ieri, esprimendo “viva gratitudine a quanti, con la preghiera e le offerte, sostengono l’azione apostolica e caritativa del Successore di Pietro e favore della Chiesa universale e di tanti fratelli vicini e lontani”.