Vescovo: 400 anni non siano un ricordo, ma affermazione di un incontro sempre possibile

CHIAVARI – “Quattrocento anni non sono un ricordo, non sono una commemorazione, ma affermazione di un incontro sempre aperto e sempre possibile”. E’ uno dei passaggi finali dell’omelia pronunciata dal vescovo diocesano, oggi pomeriggio, durante il Pontificale presieduto in Cattedrale, nel giorno in cui Chiavari ha fatto memoria dell’apparizione di Maria a Sebastiano Descalzo, avvenuta il 2 luglio 1610. Per tutta la giornata la Basilica Santuario chiavarese è stata meta di un flusso ininterrotto di fedeli. Al Pontificale erano presenti le autorità amministrative di Chiavari e del comprensorio. Il vescovo nell’omelia ha invitato a cogliere il cuore dell’evento che si è celebrato, rapportandolo alla realtà odierna. Innanzitutto partendo dall’ambiente in cui avviene l’apparizione: la notte. Maria è venuta a portare la Luce, che è suo figlio, nella notte fisica e in quella spirituale. La manifestazione di N. S. dell’Orto avviene nel silenzio: Maria non lascia alcun  messaggio, nè richiamo, nè rimprovero. La sua manifestazione è resa concreta dai miracoli compiuti. Si mostra con un volto semplice e dolce, un po’ arguto. Sembra dire “Sono presente tra voi”. “Ecco il senso dei miracoli – ha spiegato Mons. Tanasini – segno visibile della cura materna di Maria ai suoi figli”. La testimonianza della presenza di Maria è contenuta nei suoi gesti “Ella interviene, collabora con suo figlio, chiede di essere strumento perchè gli uomini siano salvi”. “Questa presenza c’è e ci rigenera” ha ribadito il vescovo “vogliamo fare nostro il dono alla città. Vinte rivalità ed egoismi, si affermi la civiltà dell’amore, vincendo con il bene il male, testimonianza di un incontro oggi di Maria con Gesù”. Al termine della liturgia il vescovo ha impartito la benedizione con un particolare ricordo per le persone anziane, malate e sole che hanno seguito le celebrazioni da casa.