Catechesi su Giovanni Duns Scoto, poi il trasferimento a Castel Gandolfo

CITTA’ DEL VATICANO – È importante ricordare quante volte, nella storia della Chiesa, i credenti hanno incontrato ostilità e subito perfino persecuzioni a causa della loro fedeltà e della loro devozione a Cristo, alla Chiesa e al Papa” Lo ha ricordato questa mattina Benedetto XVI, nel corso dell’udienza generale in Aula Paolo VI. La figura del teologo Giovanni Duns Scoto, vissuto alla fine del XIII secolo e dotato di un’intelligenza brillante, è stata al centro del discorso del Pontefice. Dopo gli studi alle università di Oxford e di Parigi, Scoto preferì allontanarsi dalla capitale francese preferendo l’esilio volontario, piuttosto che firmare un documento ostile al Sommo Pontefice, come il re aveva imposto a tutti i religiosi. Per il Papa, si deve guardare con ammirazione a questi cristiani, che ci insegnano a custodire come un bene prezioso la fede in Cristo e la comunione con il Successore di Pietro e con la Chiesa universale. Il beato Duns Scoto, ha concluso il Papa, “ci insegna che nella nostra vita l’essenziale è credere che Dio ci è vicino e ci ama in Cristo Gesù, e coltivare, quindi, un profondo amore a Lui e alla sua Chiesa”. Nel pomeriggio, alle ore 18, Benedetto XVI si trasferirà in elicottero nella residenza di Castel Gandolfo dove rimarrà per tutto il periodo estivo.