Presentato il messaggio finale del Sinodo sul Medio oriente

CITTA’ DEL VATICANO – Fermezza nella fede, collaborazione nell’unità e comunione nella testimonianza: sono i tre appelli contenuti nel Messaggio finale del Sinodo per il Medio Oriente, presentato e votato oggi pomeriggio. Il documento, scritto in italiano, inglese, francese ed arabo, è stato letto in Aula da mons. Cyrille Bustros, e da mons. William Shomali, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione sinodale per il Messaggio. Una svolta storica: così il Messaggio finale del Sinodo definisce il contesto contemporaneo, in cui tutti sono chiamati a portare avanti il messaggio di Cristo con coraggio. In particolare, si ringraziano i fedeli perché perseverino nelle difficoltà, i sacerdoti perché diano il buon esempio, i laici perché abbiano il coraggio di dire la verità con obiettività. Con tono appassionato, il Sinodo parla alla famiglia, cellula viva della società, alle donne per le quali si auspica più responsabilità nella vita pubblica, ai giovani, perché superino materialismo e consumismo. Il messaggio dice grazie anche ai giornalisti, alle scuole, ai movimenti ecclesiali e sociali per il loro operato portato avanti senza discriminazioni. Poi, il documento chiede gli emigrati di mantenere legami materiali e spirituali con la loro patria; per gli immigrati, definiti un arricchimento, si ribadisce la tutela dei diritti. Quindi, la pagina del dialogo, sia ecumenico che interreligioso: il primo va perseguito, dice il Sinodo, lavorando insieme per il bene dei cristiani; il secondo va articolato con gli ebrei e con i musulmani evitando squilibri e promuovendo la giustizia e la pace. Riguardo all’aspetto politico, il Sinodo chiama in causa i governi locali e la comunità internazionale, perché tutelino il diritto di cittadinanza, la libertà di coscienza e di culto. Per il conflitto israelo-palestinese, la soluzione dei due Stati diventi una realtà e non rimanga un sogno, afferma il Messaggio, e l’Iraq veda la fine di una guerra assassina. In questo contesto, violenza, terrorismo, razzismo, vengono condannati, insieme ad antisemitismo, anticristianesimo ed islamofobia. Infine, il Sinodo affida alla Vergine Maria il futuro degli uomini.