Guardia Costiera: conclusa l’operazione “Talasso” per mare e per terra

<br /SANTA MARGHERITA LIGURE – Si è conclusa in questi giorni l’operazione “Talasso” condotta a livello nazionale dal personale di Guardia Costiera. L’impegno delle vedette del mare è stato quello di controllare l’intera filiera della pesca, anche a terra, nei punti di sbarco dei grossisti, mercati ittici, pescherie e ristoranti. A livello nazionale sono state sequestrate 39 tonnellate di prodotto ittico. Nel Tigullio l’attività si è concentrata sulla verifica dei pescherecci che svolgono pesca a strascico e sul corretto dimensionamento delle maglie delle reti. Un grosso peschereccio di Sestri Levante è stato intercettato da una motovedetta della Guardia Costiera di Santa Margherita Ligure tra Sestri e Riva intento in attività di pesca sotto costa su un fondale inferiore ai 40 metri di profondità in violazione della normativa nazionale comunitaria che prevede per la pesca a strascico una profondità di almeno 50 metri. L’intera attrezzatura da pesca utilizzata è stata posta sotto sequestro, al trasgressore è stata elevata una sanzione di 2000 euro. Da un controllo a bordo dello stesso peschereccio è risultato con il sistema di localizzazione satellitare definito “blue box” non funzionante. Per questa infrazione è stata elevata una sanzione di 4000 euro. Il sistema permette di visualizzare la posizione delle unità da pesca per accertare eventuali attività di pesca illegali in zone non consentite o di inviare messaggi di soccorso alla Guardia Costiera per una agevole individuazione della posizione del peschereccio in caso di emergenza. Sempre a Sestri un peschereccio deteneva a bordo reti a strascico  irregolari dalle maglie inferiori ai 40 millimetri. La sanzione amministrativa è stata di 2000 euro. Nei controlli a terra sono state accertate quattro violazioni a Rapallo e Chiavari in ristoranti. In tre casi è stata violata la normativa sulla rintracciabilità del prodotto. La sanzione amministrativa è stata di 1500 euro. In un ristorante di Chiavari il menù indicava prodotto fresco ma nelle celle del ristorante è stato rinvenuto unicamente pesce congelato, a carico del ristoratore è stata levata una sanzione amministrativa per pubblicità ingannevole dell’importo di 6000 euro.