Duemila persone alla marcia per la pace di Genova

GENOVA – E’ un messaggio di speranza, quello della marcia della pace di Genova, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. Lo ha fatto proprio e rilanciato il Cardinale Angelo Bagnasco, che ha partecipato all’incontro proponendo una sua riflessione. Il corteo si è snodato poi dalla Piazza della Annunziata per le vie del centro storico fino a Piazza San Lorenzo. Coloratissimo, come sempre, come ogni primo gennaio, Giornata Mondiale per la Pace, quando la Comunità di Sant’Egidio sceglie questo tipo di manifestazione per dare voce alle parole del Papa. Benedetto XVI quest’anno ha proposto una approfondita riflessione sulla libertà religiosa, come via per la pace. Circa 2000 persone si sono unite all’iniziativa. Nel suo messaggio, l’Arcivescovo di Genova ha definito la libertà religiosa “arma della pace”. “Noi che viviamo nella libertà religiosa – ha sottolineato il Cardinal Bagnasco – non dobbiamo abituarci alla libertà religiosa come a qualcosa di scontato. Dobbiamo crescere nella fede in Occidente, con solidità e concretezza”. Durante l’incontro hanno preso la parola anche una donna cristiana irakena rifugiata a Genova e Rachele Bati, dell’Associazione pachistani cristiani in Italia, che hanno raccontato delle difficoltà delle minoranze cristiane nel mondo. Numerosi i bambini, gli immigrati e tanta gente con cartelli che hanno voluto ricordare i 37 paesi ancora coinvolti in conflitti. “La pace – ha spiegato Andrea Chiappori, responsabile genovese di Sant’Egidio – non è solamente la fine della guerra, ma è la solidarietà con i tanti, troppi poveri del nostro mondo. È necessario imparare l’arte del dialogo, che non indebolisce nessuno e fa riscoprire il meglio di sé stessi”.
I duemila genovesi presenti alla Marcia per la pace si sono uniti alle diecimila persone che hanno sfilato quasi in contemporanea  fino a piazza San Pietro a Roma e a migliaia di oltre 600 città di 70 paesi nel mondo, dove la Comunità di Sant’Egidio promuove in questi giorni manifestazioni, marce e preghiere per la pace.
Per l’Arcivescovo di Genova è stata l’occasione anche per augurare un sereno anno nuovo