Il vescovo a Capodanno: la religione valore insostituibile per l’umanità

CHIAVARI – Nel giorno di Capodanno il vescovo diocesano ha presieduto il Pontificale in Cattedrale a Chiavari. Mons. Tanasini ha fatto riferimento alla solennità di Maria, Madre di Dio, e al messaggio pubblicato dal Papa per la Giornata Mondiale della Pace dal titolo “La libertà religiosa via della pace. Riportiamo di seguito il testo integrale dell’omelia del vescovo. “Iniziamo questo anno rinnovando la consapevolezza che ci dà la fede circa il tempo. Il tempo è pieno, dunque si compie, trova la ricchezza del suo significato in Cristo Gesù. Non solo al momento della sua nascita si è riempito della presenza del figlio di Dio. Ma in Gesù realizza l’antica benedizione, fa risplendere per noi il volto del Padre per tutti i giorni, per tutti i tempi. Con il Signore Gesù siamo chiamati a riempire gli eventi della vita di sempre nuovi significati. Non a subirli, dunque, ma a riconoscere la mano provvidenziale di Dio che ci conduce. Come Maria la Madre di Gesù, la Madre di Dio, che oggi celebriamo. Come i pastori la incontriamo per prima e così incontriamo il Bambino suo figlio. Gesù e il suo nome che dice il suo essere: “Dio Salva”. E’ questo che riempie il nostro tempo, che alimenta la nostra speranza, che ci fa cogliere il valore di ogni avvenimento, anche quello che a volte immediatamente non comprendiamo. Ricco non di buio, ma di mistero, forse. E mistero vuol dire Dio presente, che passa attraverso vie che non sempre riusciamo a cogliere, ma è presente! Al momento della nascita di Gesù, risalta con evidenza il legame tra la Madre e il Figlio, quel legame già affermato dall’Arcangelo Gabriele al momento dell’Annunciazione. Questo legame si rivela sempre più non solo come naturale rapporto tra la madre e il figlio. Non solo come motivo di particolare dignità per Maria. E neppure si può ridurre il suo significato ad una presenza di ruolo: quale prima tra i credenti, quale modello da imitare. Questo ruolo è vero, ma la maternità di Maria si attua secondo il progetto di Dio, come partecipazione attiva all’opera di salvezza compiuta di Gesù. Ella non solo riceve i frutti di quell’opera (anch’Ella è redenta per opera di Gesù), ma è chiamata a partecipare a quell’opera. Il suo intervento è attivo anche oggi, perchè la salvezza del Signore giunga agli uomini e sia da essi raccolta. In tal senso la riconosciamo Madre di Dio e Madre della Chiesa. A Lei ci rivolgiamo per essere sostenuti nella vita di credenti, con Lei meditiamo i misteri della vita del Figlio. Meditiamo e a Lei chiediamo di condurci a Cristo Signore, ascoltandone con fiducia gli interventi nella storia degli uomini. Interventi ormai riconosciuti forti, non solo per la spiritualità dei credenti, intesi come la spiritualità privata chiusa da restringersi soltanto ad una vita personale, la vita dell’anima, ma forti per la storia dell’umanità. Non credo sia solo curiosità quella che suscita l’attenzione richiamata dagli inviti fatti dalla Vergine a Fatima relativi ai destini dell’umanità intera. Quale attenzione a questi segreti. A volte una attenzione che si trasforma in fantasia. Non è questo il modo e tuttavia rimane un richiamo forte per il destino dell’umanità. Maria guarda non solo alla salvezza personale, ma guarda alla salvezza dei popoli ed è attenta alle vicende della vita e così siamo invitati ad invocarla Regina della pace. Preghiamo per la pace con tutta la Chiesa riconoscendo che le radici della pace tra gli uomini sono più profonde delle azioni diplomatiche o degli accordi internazionali, cioè dei soli sforzi umani. A tali radici più profonde rimanda il Santo Padre nel messaggio per la giornata della pace, quando afferma che la libertà religiosa è via per la pace. E’ spontaneo il riferimento ai dolorosi fatti di cronaca di questi tempi a cui fa riferimento il Papa, ma il tema non si riduce a constatare questi eventi. La riflessione è ampia e profonda e ne vede il punto cardine nell’affermazione del valore della religione per la vita della società umana. Non si afferma un diritto soggettivo, ma se ne cerca il fondamento che si identifica nel valore insostituibile della religione per la vita degli uomini”.