Indonesia: attacco dei musulmani a tre chiese e un orfanatrofio cristiano

INDONESIA – In Indonesia, migliaia di fedeli musulmani inferociti hanno attaccato tre chiese, un orfanotrofio cristiano e un centro sanitario. Le violenze sono avvenute stamani dopo la decisione di un tribunale su un controverso caso di blasfemia. L’attacco anticristiano si è concluso solo con l’intervento della polizia in tenuta antisommossa. Dal canto suo, il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha chiesto all’Unione europea di agire in difesa dei cristiani perseguitati. La rivolta è avvenuta nella località di Temanggung, nel cuore dell’Isola di Java. La folla ha prima assalito il tribunale dove si è tenuto un processo contro Antonius Richmond Bawengan, un cristiano, accusato di proselitismo e blasfemia. Bawengan, riferisce l’agenzia AsiaNews, era stato arrestato nell’ottobre 2010 con l’accusa di aver distribuito materiale missionario offensivo verso alcuni simboli islamici. L’uomo è stato condannato a cinque anni di prigione, ma la folla chiedeva la condanna a morte. Di qui l’inizio delle accese proteste che i poliziotti non sono riusciti a sedare. Gli estremisti musulmani hanno quindi cominciato a marciare in massa per colpire i luoghi di culto cristiani sulla strada principale della città. È stata attaccata la chiesa cattolica dei Santi Pietro e Paolo. La folla ha poi bruciato una chiesa pentecostale. Il gruppo di fanatici ha quindi assalito un orfanotrofio cattolico e un centro sanitario delle Suore della Provvidenza. Infine, prima dell’intervento della polizia, è stata bruciata un’altra chiesa protestante. Per mons. Johannes Pujasumarta, arcivescovo di Semarang, diocesi in cui si trova il luogo degli attacchi si tratta di “violenza orchestrata”.