Evasore totale: commercialista del Tigullio scoperto dalla Guardia di Finanza

CHIAVARI – Un commercialista con studio legale nel Tigullio ha nascosto al fisco quali due milioni di euro, ma non solo: non ha presentato le dichiarazioni annualil dei redditi e dell’Iva per i suoi clienti. In totale, la Guardia di Finanza di Chiavari ha scoperto 65 evasori totali.
Le indagini sono partite da verifiche fiscali eseguite nei confronti di alcuni clienti dello studio professionale risultati evasori totali. Di qui sono scattati gli accertamenti anche nei confronti dello stesso commercialista, che, a sua volta, aveva omesso di presentare le proprie dichiarazioni dei redditi e dell’I.V.A. per i periodi d’imposta dal 2004 al 2008. Le Fiamme Gialle hanno perquisito la sua abitazione e lo studio, ma hanno anche avviato indagini a livello nazionale, per ricostruire i numerosi rapporti bancari riconducibili al libero professionista, il quale, oltre a non aver presentato le dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni, non ha versato le imposte dovute ai fini dell’I.V.A., delle Imposte dirette e dell’I.R.A.P. e non ha dichiarato gli importi percepiti per la locazione dei numerosi immobili di sua proprietà. In totale, i finanzieri hanno recuperato a tassazione oltre 1 milione e settecentomila euro di compensi non dichiarati, 200 mila euro di Iva dovuta e non versata, 72.000 euro di maggiore imposta ai fini I.R.A.P. e 12 mila euro di contributi INPS non versati.
Sono 65 i clienti per cui il professionista non ha presentato le dichiarazioni dei redditi: fra questi, alcuni sono risultati consenzienti, altri disattenti o del tutto inconsapevoli. Ma c’è di più: per alcuni di loro il commercialista ha prodotto falsi D.U.R.C. (Documento Unico di Regolarità Contributiva) che attestano il regolare versamento dei contributi, documento ormai necessario per l’affidamento di lavori in appalto sia pubblico sia privato. In questo modo, non solo ha commesso il reato di falso, ma ha anche consentito ai suoi clienti di garantirsi gli appalti, operando in condizioni di sleale concorrenza a danno delle imprese che invece versano regolarmente i contributi.
Al termine delle attività ispettive, il commercialista è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria: per lui è stata proposta l’applicazione della misura del sequestro preventivo dei beni immobili. La situazione è stata segnalata alla Direzione Regionale delle Entrate per l’applicazione delle misure cautelari sui beni patrimoniali di proprietà, nel caso in cui lo stesso non provvedesse al pagamento delle sanzioni amministrative.