S. Messa Crismale, il Vescovo ha invitato il Presbiterio ad essere “una cosa sola”

CHIAVARI – Nella vita della diocesi la S. Messa crismale è un momento importante: tutti i presbiteri si riuniscono in Cattedrale per rinnovare le promesse sacerdotali. Il Vescovo consacra l’olio, che verrà usato tutto l’anno per i sacramenti: in tre vasi distinti sono contenuti l’olio per l’unzione degli infermi, quello per i catecumeni e l’olio per il crisma, sul quale i sacerdoti invocano l’effusione dello Spirito Santo. Il crisma servirà per ungere la fronte dei giovani che riceveranno il sacramento della Cresima. L’impegno che avete assunto è quello di consolidare la consapevolezza di essere preti in un tempo segnato da cambiamenti rilevanti che sembrano mettere in discussione la nostra missione – ha detto Mons. Tanasini. Essere prete è dono e mistero – ha proseguito richiamando una frase di Giovanni Paolo II. E’ dono di Dio, perciò non è frutto dei nostri progetti, ci ha raggiunto nonostante i nostri desideri. Per questo è anche mistero, non segue i criteri usati dal mondo. Il Vescovo ha poi richiamato un’osservazione di Papa Benedetto XVI: la chiamata dei discepoli è un evento di preghiera. La loro chiamata nasce dal dialogo del Figlio col Padre ed è in essa ancorata. La Chiamata trova in questo dialogo la fonte. Per questo il compito del prete rimane quello di rendere familiare Dio agli uomini. L’uomo ha sete di Cristo, il resto lo può chiedere a tanti altri. E il sacerdote ha detto sì a questa chiamata. Per questo deve portare la perenne novità del Vangelo e così non sarà un conservatore. E’ il Vangelo che porta il vero cambiamento, che penetra i cuori come una spada a doppio taglio, che provoca a rinascere di nuovo, a rinascere dall’alto. Nel cambiamento Dio resta fedele agli uomini e ai sacerdoti chiede fedeltà. Il cambiamento da proporre è quello dell’autenticità della vita evangelica. Nell’andare alla radice del Vangelo si ritrova ciò che salva l’uomo, significa andare al cuore della propria umanità. Fa parte di questo impegno l’unità fraterna del presbiterio diocesano: siate una cosa sola. Questa unità non è solo ad uso nostro, ma è un segno che si fa testimonianza credibile per l’intera comunità degli uomini, un segno più forte. Credo che questa unità rafforzata diventi cambiamento. In essa vogliamo crescere e io ringrazio il Signore per questa volontà che rende unito questo presbiterio.