Incendio di Carasco, transennato il terzo piano

CARASCO – “Non si può ancora escludere che vi siano state esalazioni tossiche, sebbene non la si possa definire una situazione di pericolo”. Lo ha detto stamattina Federico Grasso, responsabile delle comunicazioni per Arpal, riferendosi al rogo che ieri pomeriggio ha distrutto il capannone della Nuova Seristudio di Carasco. I tecnici hanno già effettuato un primo sopralluogo al termine delle operazioni di bonifica dell’incendio, ma lunedì mattina è in programma un secondo controllo, questa volta alle schede dei prodotti presenti in fabbrica e distrutti dalle fiamme. In questo modo si avrà la certezza sulla sostanze andate disperse nell’aria – ha spiegato Rossella D’Acqui, direttrice di Arpal. In ogni caso la situazione non è considerata a rischio, tant’è vero che non è stato necessario emettere un’ordinanza di evacuazione delle abitazioni di S. Maria di Sturla – ha spiegato il Vice Sindaco di Carasco. Gli abitanti della zona interessata dall’incendio, nonostante la paura per la grande nube nera che si era alzata dallo stabilimento, sono stati invitati a tenere le finestre chiuse. Questa mattina, tecnici e assessori si sono incontrati in sala giunta per fare il punto della situazione. Intanto l’incendio è stato completamente domato. Gli ultimi mezzi dei Vigili del Fuoco hanno lasciato l’area intorno alle 21.30 di ieri sera. Alle prime luci dell’alba, invece, è tornata sul posto la Polizia Giudizia del comando dei pompieri di Genova per determinare le cause del rogo. Una squadra composta da tre uomini ha visionato l’interno della struttura, rendendosi conto della situazione post incendio. Tutto il terzo piano – secondo la testimonianza rilasciata al termine – è stato distrutto dalle fiamme. Sono andati perduti tutti i macchinari e l’intera copertura non esiste più. Il locale è stato transennato in modo che chiunque entri prenda tutte le precauzioni del caso vista la situazione di forte instabilità. Gli altri piani, invece, sono in buono stato. Qui i dipendenti della Seristudio possono tornare a lavorare – ha spiegato ancora la Polizia giudiziaria. Le travette del solaio, infatti, sono abbastanza resistenti e non sono state danneggiate. In ogni caso, sull’evento, la Procura della Repubblica aprirà un’inchiesta.